Ci troviamo, narra Affari, in una scuola media, durante un normale incontro tra alunni, famiglie ed insegnanti per organizzare le attività pomeridiane di un importante corso. Tutto sembra filare liscio, fin quando, all’incontro, non si presenta un solo insegnante, bensì due. Ma come? Cosa sarà mai successo? Allo stupore iniziale, prevale la “rabbia”. I due insegnanti iniziano a litigare. In due per la stessa cattedra. «E’ colpa tua, ma cosa dici, come ti permetti?», pare siano volate anche parole grosse. Un caos in piena regola, tra lo sbigottimento e le risate isteriche dei genitori che non credevano ai loro occhi.
I due prof se le sono dette di santa ragione, al punto tale che è stato necessario l’intervento degli altri professori presenti per placare gli animi. Quando la situazione è tornata alla calma, si è cercato di capire cose fosse successo. E, a quanto pare, si è trattato di un disguido del Provveditorato di Avellino. «Insomma due cani mandati nell’arena per un solo osso!», commenta il nostro lettore che ci ha segnalato la vicenda.
La lista delle inefficienze, in questo caso, appare davvero lunga. In testa il Provveditorato che non si preoccupa di controllare e di appurare bene ogni assegnazione. Insomma, un’istituzione che lascia molto a desiderare. Anche la stessa scuola ha dimostrato qualche falla. Nessuno, diciamo nessuno, si è accorto dell’errore. Dove erano i responsabili, dove erano i dirigenti?
Affaritaliani fa i suoi opportuni commenti che però noi tralasciamo, avendone sentite anche di peggio, compresa quella storia dei due presidi, che però non sono venuti alle mani, di Catania in lizza per la stessa dirigenza
L’episodio però dimostra anche l’esasperazione dei precari: due persone, l’un contro l’altra “armata”, pronte ad eliminarsi a vicenda.
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