Social e nuove tecnologie sono sempre più presenti nella vita dei giovani. Anche a scuola. Così spesso i docenti trattano questi argomenti e arrivano a realizzare video, reel e podcast. Uno di questi ultimi è stato realizzato nell’istituto comprensivo statale Niccolò Tommaseo, situato nel centro storico di Torino: al termine del progetto ‘Riconnessioni’, la classe si sarebbe dovuta recare in uno studio radiofonico, nella redazione di Radio24, per mettere a punto il podcast prodotto; solo che l’emittente ha posto un limite, massimo 15 alunni. Come fare? Il Consiglio di Classe ha così deciso di fare recare nella radio solo gli allievi più bravi, “dimenticando” che in questo modo gli alunni più “fragili” sarebbe stati esclusi.
A riportare la vicenda è stata ‘La Stampa’, che parla di esclusione degli allievi con problemi di apprendimento.
Fra gli alunni esclusi (sette in tutto) ve ne sarebbero, riporta il quotidiano, figurano anche alcuni giovani disgrafici e un ipovedente.
Dalla scuola, sempre come riportato da ‘La Stampa’, confermano che il criterio scelto è stato quello del merito: in particolare sono stati scelti gli allievi che avevano la media dell’8 nel primo quadrimestre.
E qui sono scattate polemiche e proteste. E tante domande. Ma la scuola del merito non è quella che non lascia mai indietro nessuno? A scuola del merito non è quella che valorizza i talenti di ognuno? La scuola del merito non è quella che permette anche a chi ha difficoltà di esprimersi al meglio? La scuola del merito è quella della personalizzazione della proposizione dei contenuti o dell’esclusione dei meno bravi?
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