Una generazione sacrificabile

In sociologia il termine generazione identifica un insieme di persone che è vissuto ed è stato esposto a degli eventi che l’ha caratterizzato. Raggruppa, cioè, tutti quegli individui segnati dagli stessi eventi. Gli eventi influiscono sulla generazione che li ha vissuti, determinandone dunque un mantenimento di caratteristiche proprie di quel momento storico, culturale e sociale.
Io faccio parte di una generazione, quella dei precari storici della scuola, quella delle graduatorie ad esaurimento, quella che a sentire il pseudo ministro Giannini consta di 170 mila unità, segnata da continui cambi di legge, regolamenti, sentenze di tribunali, diritti calpestati come ora le ferie non retribuite.
Faccio parte di questa generazione che ha vissuto di tutto in questi ultimi 15 anni ( come il voluto aumento del precariato scolastico cresciuto proprio in questi anni del 150% per mera efficienza di uno stato che efficiente non è) ma che ostinatamente ha continuato ad andare in classe con un contratto al 30 giugno, con una misera disoccupazione estiva, con quasi nulla di risorse durante l’anno scolastico, con spesso abusi da parte dei dirigenti scolastici che si considerano ormai manager e che sono troppo spesso forti con i deboli e deboli con i forti.
Abbiamo accettato di andare in classe a queste condizioni perché abbiamo sempre creduto e crediamo nella scuola pubblica e perché abbiamo, una generazione fa, scelto questo lavoro. Un lavoro non una missione, non ci siamo messi un saio ma un habitus mentale dato dalla nostra lunga, lunghissima preparazione e da un tirocinio attivo che ormai troppo spesso dura anche da 15 anni. Altro che 8 mesi.
Ci siamo assunti responsabilità che altre 170 mila persone non si sarebbero assunte per uno stipendio che è sempre quello dell’apprendista, cioè sempre a livello base, e che corrisponde secondo ricerche economiche dell’OCSE al salario di un bracciante toscano agli inizi del 1900.
Oggi a tutto questo si aggiungono danno e beffa. Sì perché dal 2012, anno dell’assurdo concorsone, sentiamo parole di assunzione di responsabilità verso una generazione di giovani che non possono essere lasciati fuori dall’insegnamento, perché sarebbero più bravi, più freschi e perché dobbiamo svecchiare la classe insegnate dell’intera Italia. I precari storici “saranno riassorbiti in 10 anni” ( Giannini al senato).
Allora, nonostante gli impegni presi allora dai passati governi, ai quali noi abbiamo creduto facendo anche scelte drastiche di vita, ( e faccio riferimento alla 296/2006), siamo noi la generazione sacrificabile. Per noi Non vale nessuna assunzione di responsabilità passata o futura da parte di nessuno. Tanto tutti ci sono passati sopra senza pensare che eravamo persone e non numeri , rispondendo soltanto a interessi politici di parte per avere voti o per interessi economici.
Sfruttati, usati, spremuti come limoni, gettati ed ora sacrificabili per una idea di scuola che è sempre più simile ad una azienda.
Ma noi ci siamo e non accetteremo riaperture delle graduatorie ad esaurimento a Tfa, Pas ed altri eventuali ricorsi e pseudo mozioni parlamentari. Volete il concorso? Come diceva un illuminato cambiamo le percentuali di assunzioni: 70% graduatorie, 30% concorso. E giorni pagati per tutti quei precari che volessero farlo NON anche senza retribuzione. Si può fare.
Niente stabilizzazione precari scuola? Ma se le regioni hanno avuto mandato di stabilizzare entro il 30 aprile 100 mila persone dalle loro graduatorie stilate per titoli e non per concorso? Come sempre per la scuola non è possibile?
Niente stabilizzazione precari scuola? Ma non vi bastano l’Ordinanza “Papalia” (C-50/13) e la Sentenza “Carratù” (C-361/12) della Corte di Giustizia Europea del 12 Dicembre in tema di precariato nella Pubblica amministrazione della quale la scuola è il nono comparto?
Niente stabilizzazione precari scuola? Ma non vi basta cari pseudo governanti, la meschina figura fatta il 27 marzo in Lussemburgo? L’avvocatura della UE ha detto chiaramente che l’Italia è colpevole perché per ben 12 anni non ha indetto concorsi, perché ha ridotto la scuola a mero risparmio senza investimenti ed ha volutamente agito violando continuamente diritti di tutto quel personale precario che lo stato italiano stesso ha preparato all’insegnamento stabilendo un percorso preciso. L’avvocatura dello stato non ha saputo cosa ribattere! Cosa farete tra due mesi alla condanna di una multa di 10 mld di euro? Commissariamo il Miur?
Il giorno dopo saremo 170 mila dal giudice del lavoro che darà sicuramente recepimento ad una sentenza europea.
Cari pseudo governanti ci state dicendo che fino a ieri avevamo la patente per guidare ma oggi questa non ha più valore, ci modificate i criteri per l’ennesima volte e noi valiamo meno degli altri? Prima mi riconosci uno status di diritto e poi me lo togli?
Ma non vi bastano i migliaia di ricorsi persi contro i precari in qualsiasi tribunale d’Italia perché l’avvocatura dello stato non è in grado di difendersi se non con giochi di parole incongruenti e ridicole? ( lette personalmente).
Non vi basta la sentenza della Corte d’appello di Torino del 20 ottobre 2013 che rimette in gioco all’oggi 46 mila ruoli perché ha dichiarato illegittimo l’inserimento a pettine anche retrodatato che ha previsto contestualmente il licenziamento o la perdita dell’incarico annuale per migliaia di persone?
Non vi basta che saremo migliaia anche ad impugnare questa sentenza, le non corrette cautelari dei TAR perché gli eventi degli ultimi anni ci hanno segnati e caratterizzati?
Quanti e quali danni volete ancora pagare per non riconoscerci quello che ci spetta e che voi legiferando in modo confusionale, da promesse di campagna elettorale, avete fatto sì che ci spetti all’oggi? La vostra mano destra conosce quello che fa la mano sinistra?
La generazione dei precari storici, quella che tutti voi ritenete sacrificabile in un’ottica di giovanilismo da start up che aprono e chiudono in sei mesi, ha la caratteristica della resilienza, costruita negli anni di servizio alla scuola pubblica e ad un Ministero e ad uno stato che li ha continuamente e beffardamente traditi. Non siamo moneta di scambio per politici o tessere sindacali.
A noi da sempre viene richiesta preparazione e formazione, ci valutano con un ridicolo Invalsi. A chi invece ha creato grovigli legali assurdi e diritti calpestati nel mondo scuola non solo non è richiesta preparazione ( anzi pare che meno tu sappia meglio sia per gestire il ministero), ma nemmeno vengono chieste assunzioni di responsabilità civili, nonostante i danni all’oggi siano di qualche milione di euro.
Diciamo NO a voce alta a qualsiasi sanatoria di riapertura delle graduatorie ad esaurimento a Tfa e Pas che possono stare tranquillamente in quarta fascia data l’abilitazione conseguita e che va riconosciuta ed in seconda fascia di istituto come da bando.
Diciamo NO a qualsiasi nuovo concorso che non sia bandito soltanto per classi esaurite.
Chiediamo che per il concorso ai precari vengano riconosciuti giorni di permesso retribuito come ai docenti di ruolo.
Chiediamo che siano riviste fin da ora entro il 31 agosto 2014 le percentuali di assunzioni:70% graduatorie 30% concorso. E’ stato fatto per altre realtà e si può fare per la scuola.
Chiediamo che siano rivisti i 46 mila ruoli dati illegittimamente e che il Miur si prenda la responsabilità per quanto dal 2011 ad oggi non ha saputo e voluto fare. Altrimenti, tanto per cambiare, ci vediamo in tribunale come qualcuno ha già chiamato di corsa i suoi ricorrenti.
Cari pseudo governanti la generazione sacrificabile dei precari storici ha preso le sue posizioni e voi le vostre. Non potete continuare a dire “ Ce lo chiede l’Europa” perché in Europa non esiste il precariato scolastico volutamente creato dall’Italia e perché l’Europa vi chiede ben altro: il rispetto dei diritti quesiti di questa generazione.
E voi lo sapete. Vi aspettiamo al varco.
I lettori ci scrivono

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