Ancora una volta clientele, opacità, assenza di criteri hanno contraddistinto l’assegnazione dei comandi alle associazioni.
L’ADI, Associazione Docenti e Dirigenti scolatici Italiani, che è da sempre autenticamente autonoma da partiti, sindacati, chiesa e quant’altro e rifiuta da sempre la politica del do ut des , si è vista attribuire in questi giorni un solo comando, trattata come chi non fa praticamente nulla o peggio usufruisce del comando per puro interesse personale.
Il MIUR non rende mai noti gli elenchi nominativi dei comandati e, per averli, ADI si è dovuta in passato rivolgere al TAR. Abbiamo già richiesto gli elenchi di quest’anno. Si sa che all’ultimo momento è stato depennato l’ex sottosegretario all’istruzione Marco Rossi Doria, che aveva già usufruito del comando nell’a.s. 2014-2015, dopo che non gli era stato rinnovato l’incarico politico. Non ne ha più bisogno, essendo appena stato ricollocato al Comune di Roma come assessore all’istruzione. Certamente, però, ancora una volta, quel comando non verrà attribuito a chi lavora costantemente in modo aperto e verificabile, perché questo aspetto nulla conta.
L’ADI ha ritenuto di non dover più tollerare questa situazione e ha scritto a deputati e senatori, dal momento che, secondo la legge, il Ministro dovrebbe presentare, su tale materia, relazione annuale al Parlamento. Cosa mia avvenuta.
Ecco il testo integrale della lettera