I lettori ci scrivono

Una mamma docente e lo sguardo di una figlia fisso sul Pc

Cari lettori,

sono un’insegnante e anche una mamma, abito in Lombardia. Con questa lettera vorrei condividere il mio punto di vista per quanto riguarda le decisioni prese in merito alla sospensione scolastica per le scuole superiori… La scuola è un luogo di socializzazione oltre che di formazione.

A scuola si acquisiscono gli strumenti necessari per crescere culturalmente, psicologicamente e socialmente; è un posto in cui nascono e crescono affetti, sentimenti, e si affermano le prime amicizie, che, in molti casi, resteranno per tutta la vita.I ragazzi formano la loro identità anche grazie all’interazione con figure adulte esterne alla famiglia e con il gruppo dei pari. Nell’ambiente scolastico i ragazzi sperimentano conflitti che non vivono in altri contesti relazionali e questi li aiutano a crescere.

Non credo che una didattica a distanza, per quanto possa essere impegnativa o ben attuata, aiuti i nostri ragazzi a crescere anche psicologicamente e soprattutto non credo aiuti a diventare degli esseri sociali che riescono a vivere e collaborare in società. Pensate ai lavori di gruppo che sviluppano il senso di collaborazione, che ti permettono di confrontarti con pensieri diversi dal tuo, che ti aiutano a trovare un accordo e a vivere rispettando il pensiero altrui, come si possono attuare con una didattica a distanza, come possono i nostri ragazzi confrontarsi dietro uno schermo?

Vedo, da ormai un anno, lo sguardo di mia figlia fisso sul computer a seguire il professore senza possibilità di incontrare lo sguardo complice di una compagna . È tristissimo vedere che fanno anche le feste di compleanno con le videochat. Pensate alle loro crisi adolescenziali vissute senza potersi confrontare con i compagni, pensate a tutti gli effetti psicologici che ne derivano. Io ricordo il periodo scolastico del liceo come il più bello e sebbene siano passati ormai quasi 30 anni dal diploma, ho ancora contatti con i miei vecchi compagni del liceo e meno con quelli dell’università…

Quante” cavolate” avete fatto voi durante il periodo scolastico che ancora ricordate con tenerezza e con un sorriso sulle labbra? Questi sono tempi che purtroppo non ritorneranno più. Sono esperienze mancate che lasceranno inevitabilmente i segni… Cari ministri, cari presidenti, non ha senso quello che state facendo ai nostri ragazzi… Ascoltate anche la loro voce ridategli la loro adolescenza… Sono loro il futuro della Nazione….

Un caro saluto

Candida Iavazzo

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