La mamma di un sedicenne iscritto in una scuola di Milano, ha ottenuto il regolamento che istituisce la carriera alias per suo figlio e che sostituisce sui documenti della scuola il nome anagrafico con quello adottato dallo studente.
Si tratta dell’Olmo Frisi una prassi che evita il disagio di continui e forzati coming out e vale solo per i documenti interni della scuola, dove dovrebbero pure esistere i bagni neutri, mentre per i docenti sarebbero pure proposti corsi di formazione. “Ieri ho firmato ufficialmente la carriera alias per mio figlio. Lui ha avuto la fortuna di trovare una scuola che ritiene la diversità un valore. E io ora non mi fermo, perché c’è un grande lavoro da fare, per evitare ad altri genitori, che non ne hanno la forza, di affrontare il percorso che ho sostenuto io”: così la mamma del ragazzo al Corriere della Sera.
Infatti sono le famiglie a richiederla, dichiarando che il figlio ha un’identità diversa da quella assegnata alla nascita in base al sesso biologico
Il coming out in classe, per il sedicenne la cui mamma ha appena firmato, è avvenuto un anno fa, ma in famiglia aveva cominciato a parlarne già a 12 anni. A 15 anni la presa di coscienza di essere transessuale.
“Mio figlio è un maschio eterosessuale, intrappolato in un corpo da donna. Quando lo ha capito, guardando sui social le testimonianze di altri ragazzi trans, è rinato, dopo anni di grande sofferenza. Oggi è seguito da una psicologa dell’età evolutiva, cosa che ci ha chiesto lui”.