Alla data dell’8 febbraio 2014
E’ il periodo delle pagelle… diamo un voto al Ministro Carrozza. Una valutazione sul suo operato… una specie di pagella sui punti cruciali dell’Istruzione in Italia senza la necessità di farle compilare un test Invalsi…
Rapporto con il Vaticano 10
Rapporto con gli industriali 10
Condotta 6
(perché non ha avuto sospensioni altrimenti sarebbe un voto insufficiente)
Gradimento da parte dei sindacati, dirigenti, insegnanti, Ata, famiglie, studenti 5
Percezione della vicinanza alle singole istituzioni scolastiche 3 (scuole statali) 10 (scuole paritarie)
Presenza e ritiro premi in cerimonie e inaugurazioni 10
Presenza sul territorio in caso di calamità 8
Rapporti con gli altri Ministri e peso politico 4
Idee innovative a favore dell’istruzione statale (non classificata)
Fondi alla scuola statale 4
Fondi alla scuola paritaria (pubblica e privata) 10
Conoscenza delle leggi scolastiche e regolamenti 2
Rispetto sentenze del TAR 2
Nuova riforma scolastica (non classificata)
Lotta alla dispersione scolastica 5
Migliorie al supporto ad alunni portatori di handicap (sostegno) 4
Scuola multietnica 6
Adeguamento (a norma) strutture scolastiche 4
Difesa dei diritti del personale della scuola pubblica statale 2
Adeguamento Stipendi docenti e Ata alla media europea 2
Organici funzionali 2
Assunzioni 5
Cancellazione del demansionamento in Ata dei docenti 2
Ripristino degli scatti cancellati personale Ata ex enti locali 2
Giro di vite alle scuole paritarie 2
Nuove sperimentazioni scuole paritarie e Licei di quattro anni 10
Pensioni personale scolastico 2
Sistema di aggiornamento e valutazione del personale scolastico (non classificata)
(usare l’Invalsi per valutare il personale scolastico e le scuole è assurdo e soprattutto pericoloso)
Annotazioni / Giudizio complessivo:
Il Ministro Maria Chiara Carrozza, dal giorno del suo insediamento al Miur, ha ereditato una situazione pesante e drammatica per colpa dei ministri precedenti che hanno inciso pesantemente e negativamente sull’istruzione statale.
Non ha avuto il giusto supporto economico e finanziario promesso dal Premier Letta e dal Mef del Ministro Saccomanni.
Inizialmente aveva dato segnali positivi dichiarando che se non fosse stata data la giusta importanza e priorità all’istruzione pubblica lei avrebbe lasciato.
Così non è stato anche se con diversi comunicati stampa ha mascherato una soddisfazione (costruita per il ruolo che ricopre) per i fondi (quali???) stanziati a favore della scuola statale e lei si è adeguata, galleggiando come lo stesso premier Letta in attesa di eventi positivi… ma sono loro che avrebbero dovuto dare, studiare, inventare soluzioni positive per l’istruzione e la cultura in questo Paese.
Purtroppo la delusione è tanta dagli addetti ai lavori fino agli osservatori esterni.
Nel decreto trasformato in legge ha cancellato (oppure l’hanno cancellato altri ma lei non se n’è accorta come il discorso del prelievo forzoso delle 150 euro).
Il Ministro avrebbe dovuto spiegare il “Mistero della Comma Cancellato”. Mi spiego meglio… Il primo comma dell’art. 14 del decreto legge 104/2013 prevedeva “Le classi devono essere costituite da almeno otto alunni, salvo esigenze motivate sulla base di particolari situazioni geografiche e ambientali accertate dall’ufficio scolastico regionale; le classi articolate possono essere costituite con gli stessi criteri e alle medesime condizioni stabilite per le scuole statali. Negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, in ogni caso, è vietata la costituzione di classi terminali collaterali”.
Ebbene, l’intero articolo 14 relativamente alle istituzioni scolastiche paritarie con cui era entrato in Consiglio dei Ministri è stato misteriosamente cancellato prima o dopo la firma del Presidente della Repubblica? Come mai non se n’è più parlato?
Pertanto il Ministro viene respinto perché impotente ed impreparata a dirigere un Dicastero così importante, ha privilegiato soltanto il settore della scuola paritaria pubblica e privata dando anche un segnale negativo riducendo un anno i licei (per adesso solo sperimentali ma in futuro…????) senza aumentare le ore di scuola nei primi quattro anni, scelta pericolosa che produrrà una deriva culturale dei giovani italiani sempre meno preparati culturalmente.
prof. Paolo Latella
Segretario Unicobas Scuola Lombardia
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