Oggi i ragazzi nell’utilizzo eccessivo degli strumenti digitali vivono in una società virtuale che annulla i confini spazio-temporali non permettendo il coinvolgimento emotivo della presenza fisica nell’incontro con gli altri.
La stanza, dei nostri adolescenti sembra quella di un astronauta che vive nella monade della sua navicella rapportandosi con i suoi simili solo con l’implementazione delle competenze digitali. Eppure basta un semplice abbraccio per ristabilire la bellezza del contatto reale: quel tanto che basta a scaldare il corpo e il cuore nell’intelligenza emotiva. Per la salute psico-fisica, soprattutto dei minori in fase di crescita, la scuola e la famiglia hanno un ruolo primario affinché il corpo non perda la sua materialità in incontri schermati privi di consistenza sensoriale.
La poesia “Chi si abbraccia vola” di Maria Assunta Odda, nella sua struttura semplice fatta da allegorie e metafore tratte dalla natura, ha l’intento di trasmettere un suggerimento di vita reale, un consiglio che è anche un messaggio morale: dobbiamo donarci agli altri, anche semplicemente con un abbraccio, per costruire una comunità empatica, perché questo darà forza a tutti e ad ognuno e riempirà di gioia la nostra quotidianità presente e futura.
Il primo passo per una riforma del punto archimedeo dell’era digitale è pertanto rivalutare, soprattutto dopo l’isolamento pandemico, le relazioni concrete e significative dal punto di vista affettivo ed etico.
Chi si abbraccia vola
Chi si abbraccia vola
Siamo farfalle con un’ala sola.
Siamo angeli caduti in cerca
Della perduta felicità
Nell’amore fraterno.
Siamo lo spirito degli alberi
Che intrecciano i rami nel cielo
Non segno bianco degli arresi ma
Tastiere divine sul pentagramma
Che canta la gioia dell’usignolo.
Come un fiore parla ad un altro fiore
Come la luce delle stelle si unisce
Nel vasto firmamento sul brusio della notte
Siamo braccia tese all’altro e all’oltre
Unite in un unico respiro:
tenerezza che abbraccia il mondo intero.
Siamo metamorfosi di ogni ferita nella saggezza
Che dopo questa vita la tua e la mia venissero
Insieme unite in un unico destino.
Affinché l’uomo torni a sorridere all’uomo
Facciamo silenzio nell’ abbraccio breve
Come la bellezza effimera di una rosa
Per sempre nell’aurora del ricordo.
Maria Assunta Oddi