L’annuncio a sorpresa del Premier Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa di fine anno, con il quale ha sdoppiato il MIUR, con palese incremento dei costi, ha riacceso i riflettori sul mondo della scuola e della ricerca, alimentando polemiche varie.
Il nome della sottosegretaria pentastellata Lucia Azzolina, indicata dal Premier come Ministro della Scuola, ha fatto da cassa di risonanza alla nota vicenda della sua partecipazione all’ultimo concorso per dirigenti scolastici, bandito nel 2017 e concluso nell’estate del 2019, a suon di ricorsi e perfino di esposti alla Magistratura, tuttora pendenti come una spada di Damocle sulla testa di tutti i partecipanti, tanto degli ammessi quanto degli idonei, che non sono stati ancora formalmente assunti poiché collocati in coda alla graduatoria, esattamente come la neo Ministra.
Inutile ripercorrere le vicende oscure di questo che, forse, può essere considerato il peggiore dei concorsi scolastici finora espletati.
Basti leggere l’importante inchiesta condotta dall’Espresso quest’estate, che mette in luce le numerose irregolarità emerse dall’intera procedura concorsuale.
La scelta della Azzolina di partecipare al concorso da membro della Commissione Cultura, sebbene legittima dal punto di vista giuridico, non lo è dal punto di vista etico e deontologico: la sua presenza tra i candidati ha già generato nei mesi scorsi non poco imbarazzo anche tra le fila del Movimento.
Ciò che risulta quantomeno strano e inaccettabile è che dopo il 12 marzo, quando il Consiglio di Stato si esprimerà sulla sentenza di annullamento pronunciata dal T.A.R. il 2 luglio del 2019, la futura Ministra sarà chiamata a ricercare soluzioni rispetto all’esito del contenzioso scaturito dal concorso al quale ha partecipato lei stessa.
Indigna la sufficienza con la quale la politica spartisce incarichi senza considerare le competenze degli eventuali aspiranti a ricoprire un ruolo di grande rilievo per un comparto strategico che attende da tempo un Ministro esperto del sistema scolastico e pronto ad ascoltare le istanze che provengono dalla società civile.
L’Organo preposto a scegliere e a nominare avrebbe dovuto considerare l’elevato livello di compromissione con evidente ambiguità e conflittualità di interessi dell’On. Azzolina, le spropositate dimensioni del contenzioso in atto, la conseguente palese inadeguatezza alla gestione delle delicate fasi che attendono lo sciagurato teatro giuridico-penale del Concorso per Dirigenti scolastici 2017.
Comitato Direzione Scuola