Nel fare gli auguri al nuovo ministro Lorenzo Fioramonti mi permetto, da vecchio preside oramai vicino alla pensione, se mi è consentito, un piccolo suggerimento.
Che viene dalla frontiera della scuola e che, forse, non avrà modo di incrociare al Miur, struttura lontana dalla vita reale e abituata a guardare alla scuola attraverso le lenti delle sole norme e delle relative statistiche.
Ecco il suggerimento: organizzi una Conferenza Nazionale sulla Scuola su questo concetto-cardine: cosa voglia dire “centralità dello studente” oggi.
Coinvolgendo tutti gli attori, diretti ed indiretti, come i sindacati, gli enti locali, le rappresentanze sociali.
Perché anche oggi, come ieri, la centralità ce l’ha il docente che insegna e non lo studente che impara.
E, in seconda battuta, se l’autonomia sussidiaria, intuita e perseguita negli anni novanta, a partire dall’art.4 della Finanziaria 1994, con ministro la Jervolino, possa essere lo strumento idoneo per supportare quella centralità dello studente in formazione.
Un tema ed un sotto-tema, che potrebbe orientare il lavoro dei prossimi tre anni e mezzo, se il governo durerà.
Ma un tema che aiuterebbe tutti a ripensare alle grandi domande oggi: i nuovi bisogni formativi per le nuove generazioni, quale organizzazione e con quali strumenti di valutazione e di autovalutazione.