Tre sono essenzialmente i princìpi cardine della proposta di legge su cui si è discusso il 23 luglio nel corso della riunione dell’Osservatorio sull’integrazione scolastica: presa in carico del progetto d’integrazione da parte di tutti i docenti del consiglio di classe, per evitare la delega al solo insegnante di sostegno, obbligo di formazione iniziale per tutti i docenti futuri sulle problematiche dell’integrazione scolastica, formazione obbligatoria in servizio permanente.
Il commento di Salvatore Nocera, vicepresidente della Fish, è positivo, soprattutto per quanto riguarda il sostegno che il Ministro Profumo ha dichiarato di dare al testo della bozza, assumendosi l’onere di presentarlo come disegno di legge governativo.
In sostanza, quello che si chiede è la partecipazione di tutto il consiglio di classe al progetto d’integrazione. Perché questo avvenga, è necessaria una preparazione adeguata degli insegnanti alle problematiche dell’integrazione e in quest’ottica è auspicabile l’inserimento nella formazione iniziale dei futuri docenti di materie che riguardino appunto l’integrazione.
Oltre alla formazione iniziale, è prevista la formazione obbligatoria in servizio permanente, sia all’inizio dell’anno sia in corso d’anno, durante l’orario di servizio, per approfondire le specifiche disabilità presenti in classe. Inoltre, al fine di assicurare una maggiore continuità nel sostegno, si chiede la costituzione di una classe di concorso dedicata, che i docenti di ruolo attualmente sul sostegno restino per 10 anni e non per 5 e che i precari, ora assegnati annualmente, abbiano la nomina per almeno un ciclo scolastico.
Nel corso della riunione è stata anche data notizia dell’avvenuta sottoscrizione tra Miur e Ministero della Salute di un protocollo d’intesa sull’integrazione scolastica. Il documento dovrebbe facilitare i rapporti tra scuole e asl, sia per le diagnosi funzionali sia per il programma educativo individualizzato.
Infine, è stata firmata dalle federazioni Fish e Fand, una lettera che il ministro Profumo invierà al Presidente della Repubblica per richiedere che la Giornata nazionale delle persone con disabilità – che si celebra ogni anno il 3 dicembre – sia celebrata in Quirinale, preceduta da iniziative in tutte le scuole.
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