Il 22 maggio 2018 il Consiglio d’Europa ha trasmesso una raccomandazione definitori sulle competenze chiave, per l’apprendimento permanente.
Le scuole, che annualmente certificano il livello di competenza raggiunto dagli studenti, sono chiamate a soppesare le novità, per progettare percorsi educativi adeguati.
Sono previste otto tipologie di competenza. Ne focalizzeremo una sola per farne risaltare la valenza dirompente: “Competenza personale, sociale e capacità di imparare a imparare”.
Il documento comunitario esplicita il significato che deve essere attribuito a “imparare”. Un chiarimento necessario: il senso del termine potrebbe essere elaborato, erroneamente, avendo a riferimento l’insegnamento cattedratico col supporto, costante e univoco, del libro di testo.
I traguardi formativi che la raccomandazione elenca riguardano il mondo contemporaneo, la condotta da assumere per dominarlo, il lavoro d’équipe.
1. Capacità di far fronte all’incertezza e alla complessità;
2. Gestire la complessità, di riflettere criticamente;
3. Condurre una vita orientata al futuro.
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1. Atteggiamento improntato ad affrontare i problemi per risolverli;
2. Individuare e fissare obiettivi;
3. Prendere decisioni;
4. Saper valutare il proprio apprendimento.
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1. Di lavorare con gli altri in maniera costruttiva, di mantenersi resilienti;
2. Saper comunicare costruttivamente in ambienti diversi, collaborare nel lavoro in gruppo e negoziare;
3. Esprimere e comprendere punti di vista diversi;
4. Comprendere i codici di comportamento e le norme di comunicazione generalmente accettati in ambienti e società diversi;
5. Gestire il conflitto.
Per orientare la vita delle scuole ai traguardi indicati sono da rileggere e attuare le norme sull’autonomia delle istituzioni scolastiche, la cui sostanza è la “progettazione formativa, educativa, dell’istruzione”.
La porta d’ingresso alla progettazione formativa, che riguarda il rapporto scuola-società, è l’elencazione degli obiettivi connessi all’incertezza, alla complessità, al dinamismo del mondo contemporaneo. Il Consiglio di Istituto è l’organismo responsabile.
La progettazione educativa è relativa ai comportamenti da assumere per approssimare gli obiettivi formativi: la didattica per problemi è la chiave di volta. Il Collegio dei Docenti è l’organismo responsabile.
La progettazione dell’istruzione è inerente alle modalità di lavoro: la smisurata dimensione dei problemi implica la sintesi di patrimoni culturali diversi. I Consigli di classe sono gli organismi responsabili.
Enrico Maranzana
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