Una storia paradossale e per certi versi molto triste dalla Calabria.
Così come racconta l’Agi, una ragazza 16enne va a scuola senza ausili specifici per la sua cecità, nonostante le sentenze a suo favore del Tar e del Consiglio di Stato.
Alla studentessa vengono affiancati ben tre docenti di sostegno, non uno come previsto dalla legge, ma, incredibile, tutte e tre sono privi di competenze nel sistema Braille.
Lo scorso 12 marzo, il Consiglio di Stato ha emesso un provvedimento cautelare che ordina al Miur di “provvedere alla nomina di un insegnante di sostegno specializzato in Braille e di mantenere tale misura fino al termine del percorso scolastico superiore”.
La docente è arrivata da pochi giorni, ma non ha nessuna formazione e nessuna esperienza di insegnamento presso scuola pubbliche (per sua stessa ammissione).
“Mia figlia si sente umiliata e presa in giro – racconta all’Agi la mamma – lei va a scuola con un entusiasmo incredibile, le piace studiare e imparare. Non ha bisogno di una baby-sitter ma di un supporto specifico a livello didattico. Un’insegnante che non ha le competenze non solo non è utile ma è di impedimento per tutta la classe e mi stupisco che la accettino gli altri docenti, che sanno benissimo di che cosa avrebbe bisogno mia figlia. Chiedo solo che venga applicata la legge”.
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