Una riforma della scuola senza Pedagogia?

Egregio Signor Ministro, on. Stefania Giannini,

Lo scorso 15 settembre è stata lanciata dal Governo un’importante iniziativa di consultazione democratica: la Buona Scuola.

Un patto di partecipazione per migliorare, integrare e rafforzare la riforma sulla scuola. Un progetto di collaborazione, di condivisione di un percorso, di apertura all’operosità costruttiva di chi ha interesse a raggiungere il miglior risultato possibile.

Una grande campagna per un grande obiettivo: fare e dare il meglio alla nostra scuola!

Il nostro mondo, il mondo della Pedagogia ha colto con entusiasmo occasione, riflettendo, lavorando e coordinando una proposta discussa e condivisa: “Presenza all’interno di ogni scuola di ogni ordine e grado di un Pedagogista ed un Educatore che costituiscano l’Unità di Educativa Scolastica che ricoprano le Funzioni Strumentali attualmente svolte dai docenti svolgendo anche un ruolo di coordinamento e di supporto ai docenti, di consulenza pedagogica alle famiglie e di sostegno agli studenti. Le funzioni strumentali verrebbero stabilizzate ed esperite così da esperti in scienze dell’educazione e della formazione, assunti con concorso su base comunale così da garantire anche una conoscenza del territorio per favorire il lavoro di rete”.

La nostra proposta è stata la più votata e discussa, precisamente con 2.326 voti, e più di mille comunicazioni/messaggi.

Avevate promesso che la consultazione sarebbe sta aperta, democratica e che dai risultati si sarebbero effettuate scelte chiare e coerenti con le proposte che arrivavano dal basso.

Leggiamo poi che viene annunciata una radicale riforma del sostegno, con specializzazione monovalente, centrata sulle diverse disabilità, una riforma che trasforma i docenti di sostegno in specialisti sanitari… medicalizzandone il profilo!

Ciò che emerge è che la figura del “mentor” potrà essere anche tutor dei neo immessi in ruolo, mentre il “quadro intermedio” sarà più orientato alle attività connesse alla gestione della scuola e le cui funzioni sono quelle che avevamo proposto per il Pedagogista e precisamente:

– coordina le attività di formazione dei docenti, compresa la formazione tra pari,

– aiuta il preside e la scuola nei compiti legati alla valutazione delle risorse umane nell’ambito della didattica.

Ci chiediamo allora: che fine ha fatto la nostra proposta, la proposta che ha raccolto più voti e consensi? Che senso ha affiancare un insegnante ad un altro insegnante!!! Perseverare nell’errore, anzi RADDOPPIARLO, non risolve il problema della assenza di comunicazione educativa tra scuola e le nuove generazione, ormai andate via, se non nel corpo, sicuramente nella mente e nelle aspirazioni.

Generazioni giovani che voi volete medicalizzare, trasformandoli in pazienti affetti da disturbi psichiatrici!!! Basta! I giovani hanno diritto a costruirsi un futuro, a noi il compito di aiutarli!

La scuola è il luogo Educativo per eccellenza!

Non possiamo permetterci di compiere ancora errori, negando ai ragazzi di essere educati prima che informati. le chiediamo coerenza e rispetto delle decisioni in cui, in migliaia di educatori e pedagogisti abbiamo creduto.

Continueremo a farci sentire! La scuola oggi più che mai ha bisogno di Pedagogia!

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