Per quest’anno gli studenti che all’esame di Stato commetteranno errori di ortografia nella prova scritta di italiano saranno penalizzati con qualche punto in meno, ma, a partire dall’anno 2000, chi scrive "aqua" anziché "acqua" potrebbe essere persino multato!
E’ una delle conseguenza della proposta formulata dalla storica Accademia della Crusca di Firenze secondo cui sarebbe ormai giunta l’ora che il Parlamento provveda a disciplinare alcuni aspetti dell’uso dell’italiano, in modo da renderlo il più possibile conforme nei libri, sui giornali, negli atti pubblici, nelle scuole e nelle università.
A sostenere l’idea è soprattutto l’accademico Luca Serianni, ordinario di storia della lingua italiana all’università La Sapienza di Roma, che, in un recente intervento pubblicato nel bollettino "La Crusca per voi" afferma: ”Il problema di una riforma ortografica dell’italiano e’ questione annosa ed i tempi sono ormai maturi per piccoli ma significativi interventi”.
Le novità più importanti dovrebbero riguardare le regole della accentazione: le parole sdrucciole dovranno essere obbligatoriamente accentate (nell’uso attuale si scrive prìncipi per indicare il plurale di principe in modo da non confonderlo con "princìpi" plurale di "principio"; ma, d’ora in poi, secondo i Cruscanti, bisognerà scrivere anche "léggono" , "pàrlano" e "tàvolo").
In compenso è prevista anche qualche semplificazione: il pronome "se", per esempio, si scriverà sempre con l’accento anche quando è seguito da "stesso".
In analogia con quanto è già accaduto in altri Paesi europei come la Spagna, la Francia o la Germania, secondo l’Accademia fiorentina le nuove regole ortografiche dovranno essere raccolte in una apposita legge regolarmente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
E, se la legge – come ogni legge che si rispetti – dovesse prevedere delle sanzioni per gli inadempienti, potrà accadere che gli studenti che sbagliano non se la cavino più con una semplice insufficienza o con un ancor più blando "debito formativo": ci saranno vere e proprie multe, da pagarsi con denaro contante al più vicino comando di polizia !
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