Faccio alcune riflessioni sul dilagare delle violenze fra alunni e da alunni verso i docenti che ormai stanno dilagando nella scuola italiana e senza voler nascondere la testa sotto la sabbia sono un problema grave e quotidiano in ogni istituto.
Si parla tanto di autorevolezza del docente ma si dimentica che con la Buona Scuola gli istituti sono diventati “aziende” e il fine ultimo è produrre iscritti: quindi, offrire un’immagine di estrema armonia ed efficienza. In questa logica stridono fortemente gli episodi in cui gli alunni tirano gomme, pallini, matite e anche sedie a compagni e docenti; sono episodi che non danno lustro e devono essere affossati.
Se il docente assegna una nota di demerito molto spesso questa viene cancellata o declassificata “a lieve mancanza”; i genitori non devono essere “turbati” dalle intemperanze dei figli; questi figli di oggi devono essere tutti bravi e buoni con voti altissimi da sventolare durante la spesa al supermercato. Avete osservato che più della metà degli alunni a fine anno ha una media oltre l’otto a fronte di prove Invalsi sempre più deludenti di anno in anno?
Come può un docente essere autorevole nella scuola di oggi se i suoi interventi nei confronti di mancanze disciplinari anche gravi sono quasi sempre disconosciuti dai dirigenti e dai genitori?
Le baby gang che agiscono a scuola e all’uscita non sono una realtà di Milano o Roma ma anche delle realtà dei piccoli paesi. E’ la Scuola che ha perso autorevolezza, non i docenti che oramai assistono impotenti a questo degrado.
Licia Guidi
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