L’asilo di Pianoro, alle porte di Bologna, offre ai bambini dai tre ai sei anni la possibilità di frequentare un laboratorio dell’infanzia all’aria aperta che sarebbe l’ultima frontiera dove si spingono gli agguerriti genitori No Vax a caccia di uno spiraglio legislativo per evitare di sottoporre i figli a profilassi senza incorrere nelle sanzioni (economiche) che la nuova norma prevede per gli inadempienti.
Ma le socie del progetto con un avviso pubblicato sulla pagina Facebook dell’asilo hanno dovuto richiamare all’ordine mamme e papà: «Il motivo dell’iscrizione qui non deve essere quello di sfuggire ai vaccini».
La ragione di tante istanze, scrive Il Giornale, è che questa scuola non è una scuola, non è «né pubblica né paritaria», ma un’associazione, un «laboratorio» per il quale giuridicamente «non vi è ancora una normativa che sancisca l’obbligo della copertura».
“Un miraggio per l’esercito antivaccinista che continua a combattere il provvedimento. Ecco perché le titolari, che al Giornale ribadiscono di non voler intervenire nel merito della questione, hanno dovuto dire alt.
Ecco perché i 15 bambini che a settembre saranno ammessi a Pianoro verranno selezionati sulla base di colloqui individuali con i genitori: «Quello che ci preme è che la decisione di iscrivere i propri figli ad una scuola con un progetto sperimentale non sia né affrettata né sentimentale». Nemmeno ideologica”
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