“Una scuola senza valore è una scuola senza dignità”. Lo affermava il grande oratore Marco Tullio Cicerone. E se la vedesse oggi come è ridotta chissà cosa penserebbe.
La scuola ha urgenza di rispetto delle regole certe e condivise da tutta la comunità scolastica. Il rispetto delle regole non abbisogna dei soldi per funzionare, ma di uno strumento importante che le nuove generazioni ignorano, ossia la buona educazione che non si compra ma si costruisce all’interno del nucleo familiare.
Bisogna, quindi, in primis, far rispettare le regole, perché una volta varcata la soglia delle istituzioni scolastiche esistono, come in altri campi, delle regole precise e chi le viola ne deve pagare le conseguenze.
Potrebbero sembrare cose ovvie, banali, ma rispettare le regole, cioè le persone, i luoghi, gli ambienti di condivisione è un investimento a costo zero. L’unico investimento sicuro che ridà l’autorevolezza sociale degli insegnanti che è a pezzi e che sta portando verso un imbarbarimento della società.
E’ necessario puntare prima su questo problema se si vuole mettere l’istruzione al centro dell’economia che muove il Paese. Il fattore economico, altrettanto importante, non restituisce, da solo, la dignità ai docenti.
La dignità la dà solo il ripristino dello stato di diritto e il rispetto delle regole. Nient’altro e questa è la direzione da seguire. Ridare subito dignità all’istruzione, motore primo della vita di un Paese.
Mario Bocola
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