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Una scuola siciliana incontra l’astronauta Umberto Guidoni: una lezione “spaziale” per spingere gli alunni a sognare in grande

Una bella iniziativa ha avuto luogo in una scuola siciliana: gli alunni dell’Istituto Comprensivo “A. Manzoni” di Alessandria della Rocca (AG), diretto dalla Prof.ssa Rosaria Provenzano, il 23 gennaio scorso, hanno vissuto un’esperienza, organizzata dalla docente di sostegno Adriana Sardo, davvero “spaziale”: una lezione, in videoconferenza, con Umberto Guidoni, astronauta, astrofisico, scrittore e divulgatore scientifico, emblema eccellente dell’Italia nel mondo che ha partecipato a due missioni NASA a bordo dello Space Shuttle e che nel 2001 è stato il primo astronauta europeo a visitare la Stazione Spaziale Internazionale.   

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Con il supporto di un video, il dottor Guidoni ha raccontato la sua esperienza a bordo dello Space Shuttle, ha descritto come si vive sulla ISS ed ha ripercorso le tappe che un astronauta deve seguire per ottimizzare la sua preparazione fisica e tecnica. I ragazzi, incuriositi, hanno posto numerose domande all’astronauta, sui più svariati argomenti. Guidoni ha risposto con semplicità, con gentilezza ed altissima professionalità, rendendo, anche tematiche complesse, comprensibili al suo giovanissimo pubblico. I ragazzi, incantati, hanno partecipato, con curiosità, molto interesse e grande emozione, ad un vero e proprio viaggio virtuale oltre i confini della Terra.

“Ritengo che queste esperienze risultino altamente formative poiché suscitano il desiderio spontaneo dei ragazzi di scoprire, conoscere, esplorare, chiedere, capire, coltivare e realizzare grandi sogni, a maggior ragione in una piccola realtà territoriale interna, come la nostra. Pertanto, è importante socializzarle e promuoverle”, ha detto la professoressa Sardo, organizzatrice dell’evento.

Quest’ultima ha detto che è stato un onore conoscere l’illustre astronauta e che questo incontro ha rappresentato una preziosa occasione formativa, invitando i ragazzi a riflettere su come profondo impegno, perseveranza, passione e studio accurato possano consentire la realizzazione di grandi sogni.

La Terra, una bellissima isola che ci ospita: le parole di Guidoni

Ecco le risposte dell’illustre astronauta fornite nel corso dell’incontro:

Qual è il ricordo più bello delle sue esperienze nello spazio?

L’astronauta ha risposto che, sicuramente, il ricordo più bello è l’immagine della Terra, “la bellissima isola colorata che ci ospita”. Di giorno, dalla Stazione Spaziale, non si vedono le costruzioni, non si vedono le strade, le autostrade, i porti, gli aeroporti e non si vedono neanche le piramidi, come se sparisse ogni traccia dell’umanità. Ma di notte le cose cambiano: si vedono le stelle, le luci delle città, le luci dei grandi insediamenti urbani, le strade, le autostrade. Tutto il resto è scuro e quando il sole tramonta, intorno alla Terra appare un’aureola, una sottile pellicola azzurra che protegge il nostro pianeta che è il cielo. Visto dalla Terra, il cielo, sembra non finire mai, visto dallo spazio è appena una pellicola che però è così importante per la vita sul nostro pianeta.

Come trascorreva il suo poco tempo libero sulla Stazione Spaziale Internazionale?

L’astrofisico ha confermato che fosse davvero poco il tempo libero sulla ISS e che veniva impiegato per svolgere attività fisiche ma, soprattutto, per ammirare da una “piccola finestra” il meraviglioso scenario esterno. Ha anche aggiunto che oggi gli astronauti hanno maggiori svaghi sulla Stazione Spaziale, possono anche collegarsi ad internet ed osservare, da una “Cupola”, lo straordinario nostro pianeta.

Qualcosa del suo addestramento le è tornato utile anche nella vita quotidiana?

Guidoni ha raccontato che ha appreso tanto, durante il suo addestramento, anche a pilotare un jet.

Grazie al suo libro “Così extra così terrestre” abbiamo imparato che molti oggetti che usiamo derivano da invenzioni tecnologiche, destinate agli astronauti, come il cellulare, le batterie durature, tessuti tecnici… Quindi le missioni spaziali sono utili anche per migliorare la vita di tutti noi?

Guidoni ha affermato ciò, precisando che l’esigenza di ridurre i grandi calcolatori per poterli utilizzare durante le missioni spaziali ha condotto, negli anni, alla realizzazione dei nostri attuali cellulari, che risultano milioni di volte più potenti del computer usato per lo sbarco sulla Luna. Ricorda anche che i pannelli solari sono stati, inizialmente, usati dai veicoli spaziali.

Redazione

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