La sentenza della Corte di Giustizia europea del 26 novembre ’14 è una pietra miliare di civiltà. È tempo che i tagli violenti subiti da tutti i cittadini con una politica ventennale contro la scuola vengano archiviati. I 250mila docenti e Ata che a settembre entreranno nelle scuole, non per merito del governo, ma per il primato della ragionevolezza e della legge, garantiranno la fine delle “classi pollaio” e quell’organico maggiorato di istituto che coprirà le supplenze e permetterà di realizzare i progetti di ampliamento dell’offerta formativa, nonché lo snellimento del lavoro di segretaria e la piena vigilanza con l’accresciuta presenza dei collaboratori scolastici.
Questa battaglia di civiltà, che anche il Sisa ha condotto, ribadendo sempre il pieno sostegno al riconoscimento dei 36 mesi di lavoro quale diritto alla stabilizzazione, anche per i docenti non abilitati, è un importante cambiamento per la scuola italiana, finalmente positivo.
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