Nel mio navigare tra le notizie nel Web, mi sono “imbattuto” in un pronunciamento inquietante della suprema Corte di Cassazione (sentenza 23202/2015). Brevemente i fatti (ho riletto più volte la sentenza scritta in un linguaggio tecnico e con struttura sintattica non sempre favorevole alla leggibilità): un bambino si procurava la frattura del coccige a seguito della sottrazione della sedia da parte di una compagna. Il fatto avveniva in assenza dell’insegnante, ma in presenza del bidello.
La Suprema Corte conferma la natura repentina dell’evento, e quindi l’impossibilità per l’insegnante di “anticipare l’evento” mia definizione), in quanto “mai in precedenza verificatosi” (pag 6 Sentenza).
Invece mette in risalto che le condizioni per la sua imprevedibilità sussistono tutte, in quanto nel caso specifico mancavano una serie di accorgimenti organizzativi per mantenere la disciplina e l’ordine.
La sentenza getta un’ombra inquietante su tutte quelle condizioni organizzative complesse quali le classi pollaio (D.L. 133/2008) e quelle super-pollaio Legge di Stabilità 190/201).
Quest’ultime sono un bel regalino del Presidente Renzi che impedisce di nominare supplenti per il primo giorno di assenza del titolare e quindi obbliga il Dirigente Scolastico a “distribuire” gli alunni nelle classi presenti (pensiamo cosa potrà succedere nei prossimi mesi, quando il tasso di assenza degli insegnanti aumenterà causa influenza). Ci troveremo a dover gestire situazioni organizzative difficili e in alcuni casi difficilissime (35 e forse più), in rapporto anche alla cubatura della classe.
Rischieremo di essere denunciati, in caso d’infortuni agli studenti , per aver ridotto al massimo l’imprevedibilità dell’evento con un’adeguata predisposizione delle sedie, dei banchi, degli zaini e degli spazi. Temo che neanche l’ordine di servizio possa cautelarci per nostre sviste organizzative. Quindi cosa fare? Il dibattito è aperto, prima che arrivino i primi sintomi influenzali.