In concomitanza con la mobilitazione nazionale dei precari della scuola – che a Roma da lunedì sono in presidio permanente a Montecitorio fino a domenica – anche la Cub di Modena organizza un’iniziativa in solidarietà con la lotta dei precari. Analoghe iniziative, promosse dai comitati dei precari e dai sindacati di base, sono previste in varie città d’Italia, da Milano a Napoli.
In provincia di Modena venerdì 16 la Cub promuove, insieme coi precari della scuola in lotta, un presidio-volantinaggio (alle ore 13) davanti all’ITI Vinci di Carpi: una scuola simbolo della condizione dei precari, che, oltre a condizioni stipendiali e di lavoro disagiate (reiterazione continua dei contratti precari per anni o decenni, nessuno scatto stipendiale, ritardi di 4 mesi nell’erogazione degli stipendi dei supplenti brevi, taglio della monetizzazione delle ferie non godute), devono anche subire le vessazioni gratuite dei dirigenti scolastici. All’ITI Vinci di Carpi, infatti, la dirigente scolastica nei mesi scorsi, violando il Contratto nazionale (Ccnl), ha negato ai docenti precari persino i giorni di ferie! Il Ccnl prevede per i precari di 6 giorni di ferie all’anno, cioè sei giorni retribuiti. La dirigente del Vinci ha invece negato questo diritto ai precari, infierendo sulla loro condizione. Solo le proteste del personale della scuola hanno costretto la dirigente a fare marcia indietro.
Tutto questo è inconcepibile, tanto più a fronte di una sentenza della Corte di giustizia europea che ha condannato lo Stato italiano per la continua e illegittima reiterazione dei contratti dei precari. La Cub di Modena è solidale con la lotta dei precari e rivendica: assunzione immediata a tempo indeterminato per il personale precario, sia delle graduatorie permanenti che d’istituto, a partire dalla riduzione del numero di alunni per classe! Puntualità nel pagamento degli stipendi dei supplenti brevi (è inconcepibile che ci siano ancora ritardi pari a 3 o 4 mesi!)! Ritiro dei tagli alla scuola previsti nella Legge di Stabilità e ritiro del progetto renziano della “Buona Scuola” (che è in realtà un progetto di tagli e di ulteriore dequalificazione del lavoro degli insegnanti)! Parità di retribuzione per Ata e docenti! No alle finte “carriere” che mascherano tagli: aumenti stipendiali per tutti! Restituzione ai precari della monetizzazione delle ferie non dovute (ai precari sono stati scippati 1000 euro lo scorso anno scolastico!).
L’unico progetto di “Buona Scuola” è quello che investe risorse nell’istruzione pubblica! Per ora vediamo solo nuovi tagli e nessuna messa in discussione della “riforma” Gelmini-Berlusconi!
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