Sulla base delle dichiarazioni del Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che ha richiesto a tutti i ministeri di individuare dei risparmi, Anief scrive che all’istruzione sarebbero stati chiesti circa 45 milioni di euro da tagliare per l’anno in corso e altri 49 milioni per il prossimo.
I comparti da ridimensionare sarebbero: i servizi per gli asili nido e l’aggiornamento del personale scolastico.
Per Anief, allora, questi tagli sarebbero inaccettabili, perchè appunto “la scuola ha già dato come è confermato dagli investimenti annuali rispetto al Prodotto interno lordo, in perenne riduzione, e quasi un punto percentuale al di sotto della media UE, ancora di più rispetto agli Stati maggiori. Servirebbero invece, precisa Anief, “almeno 300 euro netti di aumenti, solo per allineare gli stipendi di docenti e Ata a quelli percepiti in media nei Paesi a noi vicini”.
E si dovrebbero pure recuperare i lunghi blocchi contrattuali e i quasi 20 punti di inflazione accumulati neglio ultimi 15 anni.
“Inoltre, fa sapere ancora Anief, occorre aumentare gli organici del personale, garantire un sistema obbligatorio di formazione che per gli alunni parta dei 3 anni e arrivi ai 18, vera ‘arma’ per abbattere la dispersione. Come bisogna fare in fretta a ripristinare gli organici aggiuntivi del personale Ata e i nuovi profili professionali previsti dal contratto nazionale da noi firmato a gennaio. Infine, ma non per importante, bisogna garantire la parità di trattamento del personale precario rispetto a chi è di ruolo”
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