Categorie: Personale

Una valanga che monta: anche Napoli dice no al bonus

“La coscienza appartiene ai migliori. E quei migliori mi hanno detto che non vogliono accedere al bonus per gli insegnanti meritevoli “: così il dirigente di un liceo classico di Napoli che, scrive La Repubblica, ha ricevuto da alcuni dei suoi docenti una lettera con la quale questi rifiutano l’incentivo che avrebbero potuto ottenere in quanto prof “meritevoli”.

Ma non sarebbe stata solo la sua scuola a rifiutare il bonus a Napoli.

Persino gli studenti – che fanno parte del Comitato di valutazione nelle superiori- non sono d’accordo: “Troviamo vergognoso essere chiamati a giudicare secondo parametri soggettivi e poco chiari il lavoro dei nostri docenti, non avendo le capacità e le competenze per farlo; ci rifiutiamo di togliere dignità a un lavoratore giudicando il suo operato senza alcuna autorità; e dunque abbiamo scelto di boicottare in tutti i modi questa legge ridicola approvata attraverso un gioco di potere che mira a smantellare l’istituzione scolastica e ad aziendalizzarla”.

Un comitato che in alcune scuole non si è potuto nemmeno costituire, ma la legge è chiara: il comitato è validamente costituito anche nel caso in cui non tutte le componenti abbiano espresso la propria rappresentanza”.

 

LA TECNICA DELLA SCUOLA E’ SOGGETTO ACCREDITATO DAL MIUR PER LA FORMAZIONE DEL PERSONALE DELLA SCUOLA E ORGANIZZA CORSI IN CUI È POSSIBILE SPENDERE IL BONUS.

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Ma di fonte al fatto che molti prof rifiutano il bonus, nulla di strano che i soldi non assegnati si possano rimandare indietro: “Paradossalmente- dice il dirigente del liceo napoletano-  questa legge premia gli insegnanti che non stanno in classe, quelli che si impegnano in altro”.

“Le uniche cose oggettivamente valutabili sono le attività cosiddette aggiuntive, che premiano chi si impegna nella scuola, non in classe. Nessun premio per chi sa trasmettere la materia, per chi ha un buon rapporto con i ragazzi “.

In qualche liceo, scrivono le agenzie, si sta pure valutando la possibilità di distribuire la cifra (circa 24 mila euro lordi per ogni scuola) spalmandola sul 75 per cento dei docenti, proponendo che a un terzo dei prof andasse la metà delle risorse, agli altri due terzi il rimanente: “Valutateci pure, ma non siamo interessati ai soldi”.

Sulla materia il nostro portale ha in corso un sondaggio per sapere la percentuale dei prof che è d’accordo o meno sul bonus 

Pasquale Almirante

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