L’amarezza di alcuni precari storici che da oltre dieci anni soggiornano in queste graduatorie è forte, quando nel ricercare il proprio nominativo nei tabulati del sistema informativo del Miur che ha sfornato la graduatoria, scoprono di avere sbagliato provincia di inserimento o di essere stati scavalcati da qualche nuovo entrato che ha deciso, proprio per questo triennio, di cambiare provincia. Abbiamo sentito alcuni precari con oltre 150 punti accumulati in 12 anni di onorato servizio, che pensavano di essere entrati nel podio di coloro che ce l’avrebbero fatta ad entrare in ruolo, e che invece si sono visti scavalcati da un gruppo di docenti con oltre 200 punti. In particolare in una provincia e in una data graduatoria sono entrati in testa ben sette precari con punteggi ragguardevoli che hanno scalzato le vecchie prime file.
Che tristezza per costoro che già pregustavano, dopo tanti sacrifici e dopo avere scalato per anni quella graduatoria, il meritato ruolo. Sopraggiunge lo scoramento, la delusione di chi pensava di essere arrivato alla meta ed invece adesso deve ricominciare da capo. Conosciamo la storia di alcuni docenti precari, siciliani e calabresi, con punteggi ragguardevoli, che presi dallo sconforto avevano scelto come destinazione la provincia di Milano o di Torino. Ecco arrivare l’amara sorpresa tale pensata l’hanno fatta in tanti e come succede nel gioco della roulette, la partita di giro è stata persa.
Ovviamente per alcuni è andata anche di lusso e con i loro punteggi importanti hanno scelto anche la provincia giusta e adesso festeggiano già la loro prossima immissione in ruolo. Molti altri invece con alle spalle una vita da precari, sono profondamente delusi e vedono davanti a loro poche prospettive di successo. Clamoroso il caso di una docente con 200 punti e pronta per il ruolo che si è vista retrocessa al decimo posto per l’entrata contemporanea di nove colleghi precari con un punteggio compreso tra i 215 e 204 punti.
Non era preventivabile una coincidenza così negativa, ma purtroppo è successo. Ad un passo dal traguardo si è vista superare da un plotone di concorrenti. Sembra un incubo ma è la pura realtà documentata dalla pubblicazione delle GAE di queste ore.
Delusioni difficili da digerire per docenti che hanno quasi 50 anni e sono costretti dagli eventi negativi di un sistema scolastico che sfrutta ingiustamente i precari per lunghissimi anni, reiterando contratti a tempo determinato, per poi retrocederli con il meccanismo delle graduatorie ad esaurimento che si aprono ogni tre anni. Un’ingiustizia che potrebbe trovare il suo giustiziere in una magistrale e storica sentenza della Corte di giustizia europea. Molti precari l’attendono con grande intensità. Speriamo che non sia un’altra grande delusione.
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