“Una vita da social” è un progetto sviluppato dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, con l’obiettivo di aiutare gli utenti della rete a navigare in sicurezza. Il valore educativo dell’ iniziativa è quello di insegnare ai ragazzi come sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza incorrere nei rischi connessi all’adescamento, cyberbullismo e violazione della privacy, evitando comportamenti pericolosi per sé o per gli altri.
Gli assistenti Saverio Salerno e Luciano Roberto, della sezione Polizia Postale di Catanzaro, hanno esposto agli studenti lametini i rischi che si possono correre navigando in internet, invitandoli ad essere il più possibile attenti e diffidenti verso il mondo virtuale.
“Il computer, che in molti casi è un utile mezzo di informazione e di svago- ha affermato Saverio Salerno- certe volte può riservare brutte sorprese, come le trappole tese da malintenzionati che si introducono nel web allo scopo di danneggiare gli altri. Perciò è importante la prevenzione”. Quindi Luciano Roberto ha illustrato al pubblico alcuni rischi della rete, suggerendo utili accorgimenti:” Il pc potrebbe essere infettato da virus- ha affermato- i dati personali possono essere rubati da qualcuno che potrebbe utilizzarli in modo illecito. Mai cliccare su link sconosciuti o aprire file sospetti. Inoltre, è bene proteggere il pc con un antivirus o un firewall. Per aumentare la sicurezza- ha consigliato inoltre- è meglio usare password difficili, anche prive di senso, con caratteri alfanumerici o speciali”.
Gli agenti di polizia hanno poi affrontato il delicatissimo aspetto dei social network che, se non utilizzati con prudenza, possono essere veicolo di gravi azioni. “Durante l’ uso di programmi e chat come MSN, C6, MIRC , etc- ha affermato Salerno- vi può capitare di essere contattati da sconosciuti che inviano o vi chiedono di inviare foto o video. Queste persone, approfittando dell’ anonimato, si spacciano per vostri coetanei, vi chiedono il numero di telefono o l’ indirizzo per incontrarsi con voi nella vita reale. Con questa modalità sono accaduti episodi spiacevoli a ragazze e ragazzi minorenni”.
A tal proposito sono stati mostrati dei video che riproducevano, con attori e nomi fittizi, fatti realmente accaduti. Ha suscitato particolare interesse e un vivace dibattito tra gli spettatori il cortometraggio ispirato alla storia vera di un adolescente ricattato sul web da balordi che lo hanno irretito per estorcergli denaro.
Salerno e Roberto si sono soffermati, in particolare, sulla tracciabilità in internet, cioè la possibilità di indentificare chiunque utilizzi la rete per comunicare o pubblicare qualcosa. “Ecco perché- hanno messo in guardia- bisogna fare attenzione, non solo a ciò che si può subire, ma anche a ciò che si può fare agli altri, magari per leggerezza, andando contro la legge”. E’ stato preso in considerazione un reato informatico molto diffuso, cioè la violazione della privacy, che si commette pubblicando foto o video compromettenti all’ insaputa di altri. “ Questo non si fa – ha ribadito Saverio Salerno- perché è un reato punibile per legge. L’ autore di un simile gesto viene facilmente identificato e poi deve risponderne. Tempo fa un genitore ha dovuto pagare un risarcimento di 15 mila euro perché il proprio figlio aveva utilizzato la connessione di casa per fare cose sconvenienti su internet. Il mondo virtuale è pieno di insidie, eppure molta gente abbassa la guardia dinanzi al pc. Stranamente, la diffidenza che ci guida nei rapporti personali a volte viene meno quando il contatto è mediato dal computer. Mentre, invece, dovrebbe essere il contrario. Nel mondo virtuale, così come in quello reale- ha ribadito- bisogna avere comportamenti educati e rispettosi dell’ altrui dignità. E non solo, bisogna anche acquisire quel senso di responsabilità che ci porta a proteggere chi è vicino a noi e si trova in pericolo. Il consiglio che diamo, dunque- ha concluso- è di usare internet con prudenza, consapevolezza e buon senso. E, soprattutto, non fidarsi mai ”.
Antonella Mongiardo
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