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Undicimila assunzioni non bastano. Approvare il decreto D’Alia

Il Ministro dichiara di voler assumere poco più di 11mila docenti e i sindacati subito ribattono: “Va bene, ma non basta; anzi non va bene affatto”.
Il più critico è il sindacato di Mimmo Pantaleo (Flc-Cgil) che auspica piuttosto che il Ministro Carrozza si metta subito al lavoro per far sì che nella prossima seduta del Consiglio dei Ministri venga approvato il decreto proposto dal ministro della Funzione Pubblica Gianpiero D’Alia, un passato da democristiano doc, che a quanto pare sta raccogliendo ampi consensi perfino fra i duri e puri del sindacato di Susanna Camusso.
Pantaleo accusa: “I posti vacanti sono almeno 30mila, non è questa la strada per dare operatività alla scuola e per rispondere alle legittime aspettative dei precari. Questa scelta minimalista risulta ancora più inaccettabile da parte di un Governo che sbandiera il superamento della precarietà come priorità del suo agire politico”.
“Molto grave
– aggiunge poi il segretario nazionale della Flc – la mancata previsione delle assunzioni del personale ATA oggetto di una vera e propria discriminazione sociale, in particolare per gli assistenti amministrativi e tecnici”.
E allora cosa si aspetta il sindacato di Pantaleo ? E’ presto detto: “È l’ora di passare dalle dichiarazioni di principio ai fatti. Ciò vuol dire investire nella scuola pubblica per attuare l’organico funzionale docente e ATA come primo passo per rimettere al centro la qualità della didattica e stabilizzare quasi 100.000 precari che da anni garantiscono il funzionamento delle scuole”.
E, per concludere, un suggerimento a Maria Chiara Carrozza: “Il Ministro non perda l’occasione del Decreto D’Alia sulla pubblica amministrazione per restituire fiducia al mondo della scuola e offrire un futuro migliore ai giovani e ridare qualità all’offerta formativa”.
Un endorsement nei confronti di un democristiano doc che francamente suona davvero curioso se esce dalla bocca del segretario del sindacato della categoria (quella della conoscenza) più di tutte vicina alla Fiom dell’intransigente Landini.

Reginaldo Palermo

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