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Ilaria Salis, l’Ungheria chiede la revoca dell’immunità parlamentare dell’ex maestra: cosa succederà?

L’Ungheria ha chiesto la revoca dell’immunità per l’eurodeputata Ilaria Salis, ex maestra, eletta lo scorso giugno. Lo hanno annunciato gli eurodeputati ungheresi di Viktor Orban durante la sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. Lo riporta Ansa.

La risposta dell’ex maestra

“Come ho già detto più volte, auspico che il Parlamento scelga di difendere lo stato di diritto e i diritti umani senza cedere alla prepotenza di una ‘democrazia illiberale’ in deriva autocratica che, per bocca anche dei suoi stessi governanti, in diverse occasioni mi ha già dichiarato colpevole prima della sentenza” scrive Ilaria Salis. “In gioco non c’è solo il mio futuro personale, ma anche e soprattutto cosa vogliamo che sia l’Europa, sempre più minacciata da forze politiche autoritarie”.

“Non è una coincidenza che la trasmissione della richiesta al Parlamento sia avvenuta il 10 ottobre, il giorno successivo al mio intervento in plenaria sulla presidenza ungherese, quando ho criticato duramente l’operato di Orban. Evidentemente, i tiranni faticano a digerire le critiche”, sottolinea Salis.

“Non sussistono le condizioni minime affinché in Ungheria possa svolgersi un processo giusto – aggiunge -. Né per me, né per nessun oppositore politico, tantomeno se antifascista. Abbiamo già dimostrato cosa può la solidarietà. È tempo di mobilitarsi di nuovo, in nome dell’antifascismo, della democrazia e di una vera giustizia”.

Il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs, ribatte con durezza in un post su X: “Ilaria Salis, il fatto che ti comporti come una sorta di vittima non è solo sconcertante, ma anche assolutamente disgustoso. Lasciatemi chiarire ancora una volta: non sei stata arrestata per le tue ‘opinioni politiche’, sei stata arrestata e processata per casi di aggressione a mano armata contro ungheresi innocenti!. Tutta questa farsa è uno scherzo, tu non sei democratica e non sei una martire. Sei una delinquente comune”. 

Il caso Salis

Ricordiamo che la supplente Ilaria Salis è stata tra i neo eletti al parlamento europeo: con 176.000 preferenze, oltre 20.000 in più rispetto al ministro degli Esteri Antonio Tajani, l’attivista di Alleanza Verdi Sinistra è passata dalla detenzione ai domiciliari in Ungheria (perché obiettivo dei neofascisti), dopo oltre un anno di carcere “pesante” con l’accusa di avere aggredito un neonazista durante una manifestazione, direttamente al Parlamento europeo.

Il suo trionfo ha fatto decollare anche Alleanza Verdi Sinistra, Avs, che non aveva mai raggiunto il 6,6 per cento delle preferenze. La docente è stata liberata lo scorso 14 giugno, dopo la sua elezione.

Ilaria Salis, se ha picchiato dei nazifascisti è giusto che non insegni più? Il sondaggio della Tecnica della Scuola

Il caso di Ilaria Salis ha smosso gli animi degli italiani e non solo. Il fatto di essere un’insegnante ha scatenato reazioni pro e contro tra il personale della scuola. 

Secondo un’indagine on line condotta dalla rivista specializzata La Tecnica della Scuola, a cui hanno partecipato 383 lettori (composti in prevalenza da insegnanti, presidi, personale Ata, studenti e genitori), il 53% dei partecipanti vorrebbe che Ilaria Salis tornasse a lavorare come insegnante anche in caso di condanna

La percentuale di chi non vorrebbe estrometterla dal ruolo di docente, come chiesto più volte della Lega (a partire dal suo leader Matteo Salvini) qualora le accuse nei suoi confronti si rivelassero fondate, si riduce lievemente se invece si guarda solo ai docenti: solo il 50,9% degli insegnanti sarebbe infatti d’accordo nel mantenere Ilaria Salis dietro una cattedra di scuola primaria.

Redazione

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