Questa iniziativa è rivolta a canalizzare la crescente indignazione che suscitano le orribili aggressioni commesse contro i bambini, come per esempio gli spari contro l’allora 14enne Malala Yousafzai in Pakistan; la sparatoria di Newtown in Connecticut nel dicembre 2012, durante la quale hanno perso la vita 26 persone tra bambini e insegnanti; e ancora gli stupri subiti da ragazze in India e in Sud Africa nel 2013.
“In ogni paese, in ogni cultura, la violenza contro i bambini esiste”, ha dichiarato il direttore generale dell’Unicef Anthony Lake.
“Ogni volta che un bambino subisce un atto di violenza- continua- ovunque esso si trovi, dobbiamo farci sentire e manifestare la nostra indignazione e la nostra rabbia. Dobbiamo rendere visibile quello che e’ invisibile”.
E questo, precisa il direttore generale dell’Unicef, e’ il “messaggio principale dell’Unicef per il lancio dell’iniziativa ‘#Endviolence against children’, rivolta alle persone di tutto il mondo perche’ riconoscano la violenza contro i bambini, prendano parte ad azioni globali, nazionali o locali per porre fine alla violenza sui bambini e dare vita insieme a nuove idee per raggiungere questo obiettivo.
Adesso abbiamo il potere di porre fine alla violenza”, ha concluso Lake. (Dire)
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