Alunni

Unicef dopo la strage di Belgrado: “Non ignoriamo i bisogni di salute mentale di bambini e ragazzi”

L’Unicef, dopo la sparatoria che ha provocato la morte di una decina di minori per mano di un teenager  a Belgrado, scrive in una nota: “L’Unicef è profondamente addolorato dal tragico evento verificatosi oggi nella scuola elementare Vladislav Ribnikar di Belgrado. 

I nostri pensieri e le nostre condoglianze vanno alle famiglie e agli amici delle vittime, ai sopravvissuti, alle persone ferite in questo attacco e a quelle segnate dal trauma. La scuola è un luogo di speranza, ottimismo e preparazione per un mondo migliore. Non è un luogo per violenze di alcun tipo. È nostro dovere nei confronti dei bambini tenerli al sicuro a scuola”.

 “Questo tragico incidente ci ricorda l’importanza della consapevolezza e del sostegno alla salute mentale, in particolare nel sistema scolastico, noi, come società, non possiamo permetterci di ignorare i bisogni di salute mentale dei nostri bambini e ragazzi. Dobbiamo adottare misure concrete per identificare e sostenere coloro che stanno lottando con problemi di salute mentale e creare una società che promuova la salute mentale e il benessere per tutti. Ciò significa garantire l’accesso ai servizi di salute mentale e al sostegno per i bambini e i giovani, nonché promuovere un ambiente sicuro e accogliente nelle scuole e nelle comunità”. Sottolineando “l’importanza della giustizia per i bambini”, l’Unicef rileva che “un bambino non può essere arrestato o perseguito alla stregua di un adulto, poiché necessita di cure e protezione speciali da parte della legge.

L’Unicef, pubblica AgenPress, invita tutte le parti interessate a dare priorità alla protezione e ai diritti dei bambini nel sistema giudiziario. Ciò include la garanzia che i bambini che entrano in contatto con la legge siano trattati in modo da rispettare la loro dignità e i loro diritti e che siano messe in atto misure adeguate per prevenire e rispondere alla violenza contro e tra i bambini”. 

Inoltre, “l’Unicef esorta inoltre il pubblico e i media ad astenersi dal pubblicare o condividere immagini e video relativi a questo violento incidente, poiché ciò potrebbe avere un ulteriore impatto negativo sui bambini, sulle famiglie delle vittime e sui loro cari”. 

Infine, l’Unicef si dice “pronto a sostenere il Governo serbo e tutti gli altri partner interessati nei loro sforzi per affrontare tutte le forme di violenza e le sfide per la salute mentale dei bambini e dei giovani”.

Pasquale Almirante

Articoli recenti

Precari del Concorso PNRR 2023 in piazza: “Semplici numeri in graduatoria in balia di enti privati”

La FLC CGIL scende in campo al fianco dei docenti precari che hanno partecipato al…

27/09/2024

Part-time docenti, possono richiederlo anche i supplenti al 30 giugno e al 31 agosto?

Per i docenti è possibile svolgere servizio anche con orario part-time. Per farlo, possono presentare…

27/09/2024

Cantante neomelodico si esibisce dal balcone e disturba la scuola, la petizione: “Non è questo il turismo che insegniamo”

Una vicenda molto curiosa: una scuola di Napoli ha sottoscritto una petizione per impedire ad…

27/09/2024

Una proposta semplice per tornare agli scioperi di una volta

La partecipazione agli scioperi è ormai ai minimi storici. Un problema che i sindacati dovrebbero porsi. Il…

27/09/2024

Algoritmo sotto accusa: il Ministero condannato risarcire una docente precaria a causa dell’errore

La scuola italiana torna sotto i riflettori per l’assegnazione delle supplenze, questa volta a causa…

27/09/2024

Riconoscimento anno 2013 per i docenti ed il personale ATA: come ottenerlo

La recente sentenza della Corte di Cassazione del 11 giugno 2024 ha aperto una significativa…

27/09/2024