Con l’inizio del nuovo anno scolastico in Afghanistan, ricorrono tre anni dall’inizio del divieto di istruzione secondaria per le ragazze.
Lo fa sapere Unicef che aggiunge: questa decisione continua a danneggiare il futuro di milioni di ragazze afghane. Se il divieto persisterà fino al 2030, oltre quattro milioni di ragazze saranno private del diritto all’istruzione oltre la scuola primaria. Le conseguenze per queste ragazze – e per l’Afghanistan – sono catastrofiche.
Ma non solo, denuncia Unicef, tale divieto ha un impatto negativo sul sistema sanitario, sull’economia e sul futuro della nazione, perché ricevendo meno istruzione le ragazze affrontano un rischio più elevato di matrimonio precoce, con ripercussioni negative sul loro benessere e sulla loro salute. Inoltre, il Paese subirà una carenza di operatori sanitari qualificati. Questo metterà in pericolo delle vite.
Con un numero inferiore di medici e ostetriche, le ragazze e le donne non riceveranno le cure mediche e il sostegno di cui hanno bisogno, cosicché si stima che ci saranno 1.600 morti materne in più e oltre 3.500 morti infantili.
L’istruzione, dice Unicef, non è solo un diritto fondamentale; è la via per una società più sana, stabile e prospera.
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