E’ contenuta in 10 punti la proposta che l’Unicobas di Stefano d’Errico sta inviando al Ministro per verificare le reali intenzioni del nuovo esecutivo in materia di politiche scolastiche
Il primo punto è ovviamente dedicata alla legge 107 e alla cancellazione degli aspetti più contestati della “Buona Scuola”: chiamata diretta, bonus ‘premiale’, trasformazione dell’organico di potenziamento in dotazione organica aggiuntiva per progetti mirati al recupero, alla formazione di laboratori ed all’approfondimento, rideterminazione delle ore dell’alternanza scuola-lavoro. Senza però trascurare il blocco e la drastica revisione di tutti i decreti legislativi adottati sulla base del della delega contenuta nel comma 181 della legge.
Il secondo punto riguarda la battaglia storica dell’Unicobas sul tema della rappresentanza sindacale.
Il sindacato di base propone che venga anticipato al 2019 il rinnovo del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione e che l’esito del voto serva anche a calcolare la rappresentanza professionale e sindacale del personale della scuola.
E, per rimanere in tema di rivendicazioni da sempre sostenute da Unicobas, non poteva mancare “l’uscita della scuola dal campo di vigenza del Decreto Lvo 29/93 che – ricorda il segretario nazionale Stefano d’Errico – al momento, nullifica ogni trattativa contrattuale nonché ogni rapporto con la media retributiva europea, definisce il dirigente ‘datore di lavoro’ e, in pieno conflitto di interessi, non rende possibili aumenti contrattuali sopra l’inflazione ‘programmata’ dalla parte datoriale pubblica”
Dal punto di vista contrattuale Unicobas ritiene ormai irrinunciabile l’adeguamento degli stipendi del personale della scuola ai parametri europei con un aumento mensile netto di 1.000 euro per i docenti e 250 per gli Ata.
Ma d’Errico chiede anche un impegno dell’esecutivo Impegno a “costruire una carriera per i docenti, con possibilità, previo concorso interno, di nomina presso le Università nell’ambito della ricerca educativa e pedagogica, del tutoraggio e della formazione di base dei futuri insegnanti”.
Il programma dell’Unicobas (leggi qui il testo completo) si estende ad aspetti organizzativi e didattici: cancellazione del cosiddetto “liceo breve”, reintegro delle ore curricolari e di laboratorio negli istituti tecnici e professionali, ripristino del tempo pieno e dei programmi del 1985 nella primaria, innalzamento dell’obbligo sino ai 18 anni ed inserimento nell’obbligo dell’ultimo anno di Scuola dell’Infanzia, eliminazione delle prove Invalsi.
Adesso si tratta di vedere se il Ministro e più in generale il Governo riusciranno a rispondere anche solo in parte a richieste che non solo l’Unicobas ma anche una parte significativa del mondo della scuola considera rilevanti e necessarie.
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