La pandemia non deve far dimenticare il tema delle condizioni di lavoro del personale della scuola: è questo in sintesi il pensiero dell’Unicobas, il piccolo ma combattivo sindacato di base guidato da Stefano d’Errico.
E, per martedì 9 febbraio il sindacato ha in programma una importante iniziativa e cioè una assemblea per tutti, docenti e Ata, che si svolgerà on line dalle ore 16 alle ore 18.
Gli obiettivi del sindacato sono presto detti.
Sotto il profilo economico si tratta di adeguare gli stipendi alla media europea e questo vorrebbe dire, secondo d’Errico, 1000 euro netti per i docenti e 550 per gli Ata.
Per intanto, per tutto il periodo dell’emergenza, il sindacato di base chiede una indennità di rischio di 250 euro per tutto il personale della scuola.
Ma non c’è solo la questione stipendiale, perché secondo Unicobas i problemi sul tappeto sono davvero tanti.
Si va dalla assunzione immediata tramite titoli e servizio per tutti i precari con 3 anni di servizio fino alla necessità di rivedere gli ambienti scolastici in modo da renderli idonei alle nuove condizioni sanitarie.
L’assunzione dei precari, tra l’altro, consentirebbe di ridurre il numero degli alunni per classe, come si sta facendo in altri Paesi.
L’Unicobas porta come esempio quanto fatto in Germania dove si sono spesi 500 milioni in impianti d’aerazione 3 dove sono stati riorganizzati completamente i servizi di trasporto.
Il sindacato di d’Errico chiede però anche la cancellazione del contratto integrativo sulla didattica digitale integrata e soprattutto del recente accordo sul diritto di sciopero.
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