All’Unicobas il ddl Pittoni piace, seppure con non pochi distinguo.
“È molto bene che si cominci ad intervenire drasticamente sull’impianto della L. 107/15 per via legislativa” afferma il segretario nazionale Stefano d’Errico che aggiunge: ”In questa direzione vanno alcuni ddl della maggioranza che finalmente eliminano la chiamata diretta”.
“La cosa – sostiene Unicobas – sinora è stata solo sfiorata da un accordo firmato da Cgil, Cisl, Uil in modo peraltro inefficace sotto il profilo giuridico, perché, come tutti sanno, una legge non può venire modificata per contratto. Ennesimo intrallazzo ‘sindacalese’ senza una chiara e definitiva soluzione del problema della titolarità ‘ballerina’ su sede a causa dell’ambiguità dell’organico ‘potenziato’ e dell’altrettanto ambiguo rapporto di questo con l’organico generale degli istituti, il cosiddetto organico dell’autonomia”.
Secondo d’Errico, però, la proposta di Pittoni deve essere integrata con altre disposizioni che impediscano un utilizzo considerato improprio dei docenti titolari. In proposito, d’Errico propone che nel comma 73 della L. 107/15 venga inserito un riferimento preciso ed inequivocabile: “Il personale docente già titolare su cattedra all’entrata in vigore della presente legge non può essere assegnato, salvo esplicita richiesta, ai posti di potenziamento. Lo stesso vale per i docenti reclutati nelle prime tre fasi di assunzione previsti dalla presente legge”.
“Poi – continua il segretario dell’Unicobas – c’è il problema degli ambiti, che vanno semplicemente espunti, come gli incarichi triennali, risistemando in coda alle graduatorie di istituto ma con piena titolarità gli insegnanti del ‘potenziato’ e tutti i futuri neo-assunti, imponendone un uso qualificato e non per mere supplenze, ponendo finalmente fine all’odissea dei tanti insegnanti vergognosamente utilizzati dal 2015 addirittura su un ordine e grado di scuola che non gli appartiene o su cattedre per le quali non sono abilitati”.
Per non parlare poi delle ‘reti’ di scuole che, secondo d’Errico devono diventare facoltative e non devono imporre un uso improprio del personale, del bonus premiale i cui fondi vanno destinati al rinnovo del contratto nazionale (insieme a nuovi stanziamenti), e sull’alternanza scuola-lavoro, dando facoltà agli studenti di scegliere e decidere se e dove farla o meno, riducendo comunque il numero di ore richieste.
E’ probabile che nei prossimi giorni, al ddl Pittoni, si aggiungano altre proposte di legge in materia sia della maggioranza (si parla insistentemente di un ddl di parlamentari del M5S) sia dell’opposizione (è probabile che anche Forza Italia decida di intervenire).
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