Categorie: Politica scolastica

Unicobas: “Nelle paritarie succede di tutto e il Ministro sta a guardare”

Sulla questione delle scuole paritarie che non pagano stipendi e contributi ai docenti assunti l’Unicobas ha deciso di andare a fondo.
Nella serata del 16 maggio, in una intervista andata in onda su Rai 2, il segretario regionale della Lombardia Paolo Latella ha ricordato che sono migliaia i docenti che lavorano nelle scuole paritarie in condizioni di dubbia legalità.
La storia non è nuova: in cambio del punteggio assicurato, molti insegnanti sono disposti persino a lavorare gratis o quasi.
“Il problema – sottolinea l’Unicobas in un comunicato diramato il giorno successivo all’intervista di Latella – è determinato dall’equiparazione del punteggio assunto nelle scuole private (spesso veri e propri diplomifici senza controlli) a quello che si matura ogni anno nelle scuole pubbliche, prevista dalla vergognosa legge n. 62 del 10/3/2000, cosiddetta di ‘parità’, approvata grazie all’allora Ministro Luigi Berlinguer”.
“Per questo motivo
– aggiunge il segretario nazionale del sindacato di base Stefano d’Errico – stiamo sollecitando il mondo dell’associazionismo professionale scolastico ad una campagna referendaria per richiederne l’abrogazione”.
Ma d’Errico va anche oltre: “Noi diciamo apertamente al Ministro Stefania Giannini che non può più nascondersi e le chiediamo cosa intenda fare, a fronte di scuole che non pagano e ricattano il personale. D’altronde, il documentato dossier, con dati circostanziati da Canicattì a Bolzano, le era stato inviato non appena assurta al dicastero di Viale Trastevere, così come era già stato inviato anche al suo predecessore Maria Chiara Carrozza”.
Secondo l’Unicobas non è da escludere che della vicenda si debba occupare prima o poi anche la Magistratura dal momento che il dossier in questione contiene riferimenti precisi e inequivocabili che potrebbero anche sconfinare in atti illeciti.

Reginaldo Palermo

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