Questa volta la denuncia dell’Unicobas è davvero pesante e riguarda tutti i sindacati rappresentativi. In gioco è la questione dei distacchi e dei permessi sindacali. Di fatto, secondo Stefano d’Errico (segretario nazionale Unicobas) e Stefano Lonzar (membro dell’esecutivo nazionale) l’accordo raggiunto fra Governo e sindacati sulla materia ha un risultato molto preciso: non si toccano più di tanto i distacchi dei dirigenti sindacali e dei “quadri” intermedi ma si diminuiscono sensibilmente i permessi per le RSU. Nella scuola, per esempio, le RSU di istituto avranno a disposizione complessivamente permessi calcolati in 12minuti e 45secondi per ogni dipendente in servizio.
In pratica in una scuola con 150 dipendenti le RSU avranno diritto d’ora innanzi a 30 ore di permessi annui e cioè 10 ore a testa (in una scuola con 200 dipendenti le ore salgono a 40 ma poiché nelle scuole più grandi le RSU diventano 6, il diritto al permesso scende a 7 ore circa a testa).Tutto questo proprio perché la riduzione di distacchi e permessi prevista dal Decreto Leggo n. 90 toccherà in misura più pesante i permessi delle RSU e in misura più lieve i distacchi di altre figure.
“La logica dei sindacati rappresentativi (anzi, dei sindacati “pronta firma” come dovrebbero essere più correttamente chiamati) – ironizza d’Errico – è abbastanza chiara: si salvano i distacchi dei sindacalisti designati dall’organizzazione e non dai colleghi di lavoro, e si operano forti riduzioni dei permessi per i rappresentanti rimasti sul posto di lavoro”.
In realtà, sostiene Unicobas, questo meccanismo va avanti da più di venti anni, con un peggioramento progressivo delle condizioni in cui si trovano ad operare le RSU che nel corso degli anni si sono viste decurtare progressivamente i permessi, ridotti appunto ai 13 minuti scarsi disponibili a partire dal prossimo settembre, esattamente la metà di quanto era previsto fino ad ora.
Ma questa – denunciano d’Errico e Lonzar – non è l’unica “stortura”: “Bisognerebbe parlare anche delle regole che sottostanno al calcolo della rappresentatività sindacale che di fatto penalizzano i sindacati più piccoli e consentirebbero invece ad un sindacato con una buona base di iscritti di poter sedere al tavolo delle trattative anche senza riportare voti alle elezioni delle RSU”