Unicobas non ha dubbi e non vuole neppure aspettare il 29 agosto per conoscere con maggior precisione il “piano Renzi” per la scuola.
La decisione ormai è presa: per il primo giorno di scuola, il 17 settembre, è confermato lo sciopero dell’intero comparto scuola. E, nella stessa mattinata, manifestazione sotto le finestre degli uffici ministeriali.
Per Stefano d’Errico, segretario nazionale del sindacato di base, ce n’è già a sufficienza: “Non abbiamo bisogno di aspettare il 29 agosto, ormai si è capito dove Giannini, Reggi e Renzi vogliono andare a parare: per tutta l’estate sono state rilanciate con toni e modalità diverse ‘parole d’ordine’ che i docenti e gli Ata di tutta Italia considerano inaccettabili”.
“Si parla infatti – aggiunge d’Errico – di valutazione di docenti ed ata, di differenziazioni stipendiali operate dai dirigenti (contratto ‘flessibile’), anche attraverso l’incrocio con i risultati dei vergognosi test Invalsi. Per non parlare della operazione che porterà alla sparizione delle graduatorie di istituto e e alla sparizione (fisica) dei precari, dal momento che supplenze e sostituzioni le dovrebbero fare gli insegnanti stabili”.
“Ormai – conclude d’Errico – abbiamo capito qual è il vero cruccio di Renzi sulla scuola: è terrorizzato dal dover applicare le sentenze europee sulla regolarizzazione delle migliaia di precari con 36 mesi di servizio. Per questo i ‘suoi’ hanno insistito tanto sull’aumento d’orario dei docenti e sul (vergognoso e minimalista) taglio delle scuole superiori a 4 anni. Insomma, il Governo sta cercando un escamotage per ridurre drasticamente gli organici in modo da dimostrare alla Suprema Corte di Strasburgo che non ci sarebbero posti da assegnare”.