Nata nel 1979 dall’idea dei Fondatori Gino e Michele e Nico Colonna, Smemoranda, molto più di un semplice strumento di organizzazione, storico diario – agenda a cavallo tra gli anni ’80 e 90, ha dichiarato fallimento. I fondatori hanno portato i libri in tribunale nel marzo 2023, sperando che qualcuno, con la procedura fallimentare, avrebbe ritirato il brand, ma l’asta, fissata a gennaio 2024, è andata deserta.
È stato per decenni un oggetto quasi immancabile negli zaini di milioni di studenti delle scuole italiane. Come molti ricorderanno, chi studente prima e docente poi, si trattava di un diario-agenda giornaliero, di 16 mesi, che diventava, man mano che le settimane passavano, sempre più ricco non solo di compiti, ma anche di frasi, adesivi, biglietti di concerti e di ogni altra reliquia che gli adolescenti volevano riporvi, una sorta di sacrario della vita di ragazzi e ragazze.
Proprio per questo, nel corso degli anni la Smemoranda è diventata un cult e per più di quarant’anni è stata il simbolo del rientro a scuola, di settembre, il luogo di raccolta dei buoni propositi. Con le sue pagine, che di giorno in giorno si riempivano di compiti, dediche e appunti, Smemoranda per molti dei nati tra gli anni ’60 e gli anni ’90 è stata una compagna di viaggio.
Da quest’anno l’azienda produttrice dell’iconica agenda è fallita e così a settembre 2024 la mitica Smemoranda detta “Smemo” potrebbe non esserci più.
La crisi ha avuto inizio negli anni del Covid, quando, molti studenti hanno iniziato a sostituire il diario tradizionale con appunti al computer e classi virtuali dove scambiare compiti, immagini, e altro. Anche la forte crisi delle cartolerie, che sono state sommerse dalla valanga dell’e-commerce, tutto ha contribuito a condurre Smemoranda al fallimento. Le prime crepe del brand si sono viste con la crisi dei materiali cartacei, soprattutto con la diffusione dei tablets e degli smartphone e successivamente ha avuto il suo ruolo la prassi della distribuzione delle agende di istituto.
La prima dichiarazione di fallimento del gruppo finanziario Smemoranda Group è di marzo 2023, esito che si è cercato di scongiurare con lunghe trattative con fornitori e creditori e che è stato però riconfermato dall’insuccesso dell’asta per i diritti del marchio.
La Giochi Preziosi era intervenuta, facendosi carico delle spese di produzione e distribuzione del diario per tutto il 2023, ma nemmeno questo è servito a salvare la “Smemo”, che lascia un vuoto, emotivo e non solo, tra tutti gli ex ragazzi e ragazze di fine millennio.
Da Roberto Benigni a Federico Fellini, da Jovanotti a Luciano Ligabue, da Pierò Pelù a Claudio Bisio sono stati oltre 300 i collaboratori di Smemoranda; sulle sue pagine sono intervenuti non solo noti comici e disegnatori satirici tra cui Altan, Natangelo, Staino, ma anche sportivi, attori, scienziati, poeti, e così negli anni Smemoranda si è trasformata in un “love brand”, entrando nelle case e negli zaini di almeno 6 generazioni. Fino alla crisi, e al definitivo addio ai banchi, quelli tra cui la si faceva girare per avere una firma, una dedica, un ricordo dei compagni. Sicuramente sono in molti ad averne conservata una copia o più di una in soffitta.
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