L’uso di audio, video, computer e internet è di grande utilità nella didattica, in tutti gli ordini di scuola. Le risorse economiche disponibili per la scuola sono però molto scarse e sono quindi ancora molte le aule prive di LIM (lavagne interattive multimediali) o di monitor multimediali. Entrambi i dispositivi dispongono dalla possibilità di input attraverso uno schermo attivo (touch). E’ una funzione comoda, ma non indispensabile: l’interazione in input può avvenire attraverso la tastiera e il mouse di un computer collegato al dispositivo. La funzione indispensabile alla didattica è invece la capacità di veicolare alla classe l’audio e il video di un computer.
Ho cercato una soluzione a basso costo e ho immaginato di utilizzare come dispositivi di output audio e video i TV resi obsoleti dal previsto passaggio a DVB-T2 (il cui inizio è previsto il 15 ottobre 2021). Il loro uso come monitor è possibile nella maggior parte dei casi. La qualità audio e video ottenibile (data una misura minima di 46”, una definizione nativa di almeno 1920×1080 pixel e la presenza di presa HDMI) è sufficiente per essere usabile nelle aule di dimensioni tipiche. L’operatività d’uso richiesta all’insegnante è semplice e immediata: collegare il portatile e accendere la TV. Il tempo di configurazione può essere variabile in funzione dei modelli di computer e TV, ma non è troppo complesso, anche se può richiedere un po’ di dimestichezza con il computer o la visione di qualche tutorial specifico su internet. Ottenendo gratuitamente la TV prima della sua immissione nel ciclo RAEE e al netto del costo del computer portatile, la spesa per aula risulta contenuta ai costi del supporto a muro per la TV e del cavo HDMI.
Ho provato la soluzione proposta in un’aula della scuola dove insegno, senza incontrare grossi problemi. La difficoltà maggiore è stata l’ottenere la TV prima dell’immissione nel ciclo RAEE. La presenza del bonus statale per il cambio di TV contribuisce a irrigidire il flusso delle TV nel processo di smaltimento RAEE, rendendo più difficile la donazione alla scuola. Sarebbe auspicabile, da parte di chi può agire su questo flusso, la considerazione del possibile riuso delle TV, altrimenti destinate al meno virtuoso ed economicamente vantaggioso riciclo, nelle scuole e la conseguente messa in atto di correttivi che consentano ai negozi e ai consorzi di smaltimento di poter donare alla Scuola le TV riusabili.
Stefano Ghirardo
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