Per questo il presidente nazionale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, Mario Barbuto, ha scritto alla ministra, Stefania Giannini, ai sottosegretari, Davide Faraone e Gabriele Toccafondi, al capo dipartimento, Sabrina Bono, nonché al direttore generale dell’agenzia digitale, Alessandra Poggiani, per protestare e chiedere “che l’Amministrazione Scolastica nel suo complesso si attenga al quadro normativo vigente, garantendo a tutte le persone con disabilità, e, nella fattispecie, agli alunni, agli studenti, ai docenti, ai dipendenti addetti ai servizi ATA, e ai dirigenti scolastici con disabilità visiva, l’accesso ai sistemi e alle tecnologie digitali di informazione e comunicazione, su base di uguaglianza.”
“In particolare, chiediamo che siano individuate e poste in essere misure ed azioni, idonee a rimuovere quelle che, per tutti coloro che rappresentiamo, costituiscono vere e proprie barriere tecnologiche, ovvero:
la pubblicazione web di atti in solo formato immagine;
la distribuzione, off e on line, di testi, materiali e contributi didattici solo parzialmente fruibili;
l’adozione di applicativi e di sistemi per la tenuta dei registri scolastici, la cui usabilità, attraverso le strumentazioni dedicate, è bassa o nulla;
la diffusione di strumenti, come le lavagne interattive multimediali, non gestibili attraverso screen reader.
“Con note formali- continua il Presidente Barbuto-, con interventi ai tavoli dell’Osservatorio permanente per l’inclusione degli alunni con disabilità, in occasione di colloqui riservati, abbiamo, più volte, richiamato l’attenzione ministeriale sulla necessità che i materiali e i sistemi digitali, introdotti nella scuola allo scopo di innovare la didattica, semplificare le procedure amministrative, favorire le comunicazioni e formare il personale dipendente, siano accessibili a tutti gli utilizzatori finali, nessuno escluso.”
“Come Unione – continua Barbuto-, siamo convinti che le nuove tecnologie rappresentino un formidabile strumento di conoscenza e di partecipazione e, per questo, abbiamo fatto e facciamo il possibile, perché chiunque, soffra di gravi disturbi visivi o sia affetto da cecità, acquisisca e sviluppi adeguate competenze digitali.”
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“Non possiamo, in alcun modo, accettare che l’informatizzazione degli ambienti di apprendimento, e degli ambiti ad essi connessi, invece che fattore di crescita e di inclusione, sia causa di disagio e di marginalizzazione.” “Come Istituzione dello Stato, che ha, peraltro, il compito di favorire il superamento dei divari culturali, educativi e formativi da parte di tutti e, in special modo, di quanti si trovano in condizioni di svantaggio, e come datore di lavoro, l’Amministrazione Scolastica è obbligata, nella sua interezza, ad organizzare, acquistare, commissionare ed adottare materiali digitali e servizi telematici, il cui utilizzo sia consentito a tutti, nessuno escluso. (…) Pertanto, in mancanza di interventi che assicurino l’accessibilità dei materiali digitali e delle reti telematiche in uso nelle scuole, ci vedremo costretti ad azioni di tutela.” “Oltre che comportare responsabilità dirigenziale e disciplinare –conclude il Presidente nazionale-, l’inosservanza delle disposizioni della legge n. 4/2004 e delle ulteriori norme sopra citate è, di fatti, perseguibile ai sensi della legge 1° marzo 2006, n. 67, recante misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni, nonché ai sensi del decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 216, di attuazione della direttiva 2000/78/CE per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro.”