Più spazio alle università, incrementando le borse di studio e le lauree professionalizzanti: lo chiedono i rettori italiani.
“Chiederemo al governo di rafforzare il ruolo delle università come leva per una maggiore competitività del Paese”, ha detto, il 2 luglio, Gaetano Manfredi, presidente della Conferenza dei rettori delle università italiane.
Il leader della Crui ha espresso il suo pensiero a Udine, durante l’iniziativa ‘Conoscenza in Festa’, dove 50 rettori delle università italiane si sono confrontati sulle sorti del sistema universitario nazionale.
Si tratta di un incontro-dibattito di fondamentale importanza per il futuro delle università italiane che si concluderà con la compilazione di un documento programmatico che sarà, poi, inviato al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
“Mentre, per esempio, in Germania e in Francia la metà degli studenti usufruiscono di borse di studio – ha detto Manfredi -, in Italia la percentuale scende sotto il 10 per cento”.
Dati che evidenziano uno dei principali deficit del sistema universitario italiano: le possibilità di accesso all’istruzione. Cuore del dibattito saranno le lauree professionalizzanti con l’obiettivo di rispondere in modo adeguato alle esigenze delle aziende e formare studenti che possano rispecchiare i profili professionali più ricercati. Tra gli altri temi che i rettori passeranno al setaccio ci saranno il diritto allo studio, l’autonomia degli atenei e il rapporto tra Università e salute.
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”Quella dell’offerta di lauree professionalizzanti – ha continuato il presidente Crui – è la più grande sfida, perché l’Italia tra i Paesi Ocse ha la minore percentuale di giovani che hanno un titolo terziario. L’idea è che siano basate su un terzo di formazione più tradizionale, un terzo di formazione che deriva dal mondo del lavoro e delle professioni, e un terzo di formazione on the job, nelle imprese, con laboratori di tipo pratico”.
”Per dare una risposta alla trasformazione del nostro sistema imprenditoriale e industriale – ha spiegato Manfredi -, abbiamo la necessità di formare dei giovani con dei sistemi di lauree professionalizzanti capaci di agire nell’industria 4.0 o nelle nuove tematiche legate ai beni culturali e al turismo. Ci sono tanti campi di azione – ha concluso -, ma tutto questo va fatto assieme al sistema produttivo, costruendo un’offerta formativa adatta ai nostri giovani e che dia loro ulteriori prospettive e opportunità”.
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