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Università, aumentano gli iscritti. Boom dell’area scientifica

Nel sistema universitario italiano le immatricolazioni sono in aumento. Come riporta il focus del Miur, nell’anno accademico 2015/2016 gli immatricolati sono complessivamente 271.119, 6.000 in più rispetto all’anno precedente.
Per cui, si tratta di un aumento di immatricolazioni del 2%, che sale fino al 3% se consideriamo i neoiscritti di età non superiore ai 19 anni.

La geografia delle immatricolazioni italiana è comunque abbastanza variegata: il punto massimo di immatricolazioni si ha nel Nord-Est (+5,2%), mentre il fanalino di coda è rappresentato dal -2,1% nelle Isole.
La maggioranza dei nuovi immatricolati sono 19enni (74,7%), a dimostrazione del fatto che l’ingresso all’università avviene soprattutto nei primi anni dopo il diploma.
Confermata la presenza più massiccia delle donne (55,2%), i diplomati del Nord tendono a rimanere maggiormente nella propria area geografica, mentre circa 1 diplomato su 4 del Sud e delle Isole sceglie un ateneo del Centro o del Nord.

Gli immatricolati sono per il 5% di nazionalità non italiana e, in linea con la presenza della popolazione straniera sul territorio nazionale, sono maggiormente rappresentati: i rumeni (14,7%), gli albanesi (12,6%) e i cinesi (9,2%).
Per quanto riguarda le aree disciplinari maggiormente prese d’assalto dai giovani neodiplomati, emerge una più elevata attrattività della macroarea scientifica e della macroarea sociale, scelte rispettivamente dal 36,3% e dal 33,8% delle matricole. Anche in questo caso, si evidenzia una maggior presenza delle donne, ad eccezione di quella scientifica dove il 62,4% degli immatricolati è di sesso maschile.

Il tasso di passaggio dalla scuola all’università è in crescita dopo diversi anni di fase negativa: più della metà dei diplomati si è iscritta quest’anno ad un corso di laurea subito dopo l’esame di Stato.
Il tasso di passaggio risulta differenziato nelle diverse aree del Paese, cambia in base all’area geografica di provenienza dello studente, con un massimo nel Nord-Ovest (54,1%) ed un minimo nelle Isole (43,6%). Rispetto al precedente anno accademico, emerge come il tasso sia aumentato, o comunque rimasto costante, in tutte le aree del Paese. Le regioni con il tasso di passaggio più elevato sono Lombardia, Liguria, Marche, Abruzzo e Molise; le regioni in cui i ragazzi presentano meno propensione a proseguire con lo studio universitario dopo il diploma sono Sardegna, Sicilia, Campania e Puglia. Resta comunque aperto anche il canale degli Istituti tecnici superiori.

Anche nel proseguimento degli studi la componente femminile è più numerosa: il 55,6% delle neodiplomate si iscrive all’università, mentre la percentuale relativa agli uomini è pari al 45%. Al crescere della votazione al diploma aumenta anche la propensione ad immatricolarsi: oltre il 90% delle eccellenze sceglie di continuare gli studi all’università, mentre la percentuale scende al 22% tra coloro che hanno ottenuto 60/100.
Quello che emerge comunque con chiarezza, è il fatto che diplomati che hanno conseguito una votazione eccellente si iscrivono prevalentemente a corsi dell’area di ingegneria.

Un altro aspetto delle immatricolazioni 2015/2016 risiede nella provenienza delle matricole: otto immatricolati su 10 provengono dal Liceo. Tuttavia, bisogna notare come, la bassa percentuale di immatricolazioni tra gli studenti degli Istituti professionali e tecnici è dovuta anche alla possibilità di proseguire gli studi con percorsi di formazione terziaria non universitaria, come gli Istituti tecnici superiori.

La scelta del corso di laurea è influenzata dal tipo di diploma di maturità conseguito. I diplomati del Classico prediligono l’area giuridica e letteraria; quelli dello Scientifico le aree: ingegneria, economico-statistica, geo-biologica e medica;
Per quanto riguarda gli studenti con maturità linguistica, il 34,5% di questi prosegue gli studi nella stessa area; area insegnamento e politico-sociale per i diplomi di Scienze umane.
L’area economico-statistica la più scelta fra i diplomati con maturità tecnica nel settore economico indirizzo Amministrazione, finanza e marketing; linguistica (30,3%) per i diplomati dell’indirizzo Turismo.
Infine, area economico-statistica e ingegneria per i ragazzi provenienti dagli Istituti professionali settore Industria e artigianato; area agraria per quelli degli indirizzi Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale e Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera.

Ecco il focus completo

 

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Redazione

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