Università, cambia l’accesso al numero chiuso: arrivano i test interregionali

Anticipando la sentenza della Consulta sul numero chiuso, seguito del ricorso di alcuni studenti dell’università di Bologna, il Miur ha ufficializzato l’archiviazione dei test uguali per tutti ma con graduatorie d’ateneo: attraverso la pubblicazione del Decreto Ministeriale n. 196, del 28 giugno 2012, viale Trastevere ha introdotto le nuove modalità di svolgimento delle prove di ammissione alle Facoltà universitarie a numero chiuso. La novità, rispetto al regolamento sul numero chiuso introdotto nel 1999, è quella delle aggregazioni di sedi universitarie con graduatorie comuni.
In termini pratici, significa che già dalle selezioni del prossimo mese di settembre, utili all’iscrizione dei corsi dell’anno accademico 2012/2013, le diverse decine di migliaia di aspiranti a Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e Professioni sanitarie concorreranno non più per una singola sede universitaria ma per raggruppamenti regionali o interregionali. Con la conseguenza che rispetto al passato i vincitori della selezioni saranno chiamati a coprire distanze non certo siderali, ma nemmeno trascurabili. Un esempio su tutti e quello del raggruppamento – per l’accesso a Medicina e Chirurgia e in Odontoiatria e Protesi Dentaria – delle sedi universitarie di Calabria e Sicilia: la graduatoria permetterà, infatti, l’accesso alle Facoltà di Catanzaro, Messina, Palermo e Catania. Con uno studente residente nella parte alta della Calabria, ad esempio nel cosentino, che potrebbe ritrovarsi vincitore di selezione ma chiamato a frequentare i corsi nella lontana città di Palermo. Una eventualità che corrisponderebbe ad un obbligato cambio di domicilio (con tutte le implicazioni economiche e personali che ne deriverebbero). E lo stesso potrebbe capitare anche ad un candidato romano o residente nel Lazio, che pur aggiudicandosi l’ammissione si ritroverebbe collocato a Chieti, L’Aquila o Perugia.
Secondo gli studenti quella intrapresa dal Miur non è la strada giusta. Per Michele Orezzi, coordinatore dell’Udu, “cambiare i collegi e allargare i test tra più Regioni non risolve affatto il problema. Questi goffi interventi non riusciranno a nascondere l’ingiustizia e l’inefficacia dei test. Sarebbe ora che il Governo lo riconoscesse e abbandonasse finalmente il sistema del numero chiuso.”
Continua Orezzi: “Non possiamo poi non notare che, nonostante i nostri ricorsi vinti a difesa degli studenti extracomunitari, il Ministero ha voluto confermare i 20 punti minimi (la soglia di punteggio minimo applicata indistintamente ai candidati comunitari ed extracomunitari che lascia posti liberi per le difficoltà di questi ultimi a superarla ndr) che aveva introdotto la Gelmini, che solo questo anno hanno lasciato vacanti 858 posti a loro riservati: una vera assurdità”. Insomma, il rappresentante dell’Udu conferma che “come sindacato studentesco andremo fino in fondo portando avanti il ricorso sul principio di anticostituzionalità del numero chiuso fino alla Corte Costituzionale”.
Nel decreto, il Miur ha ufficializzate le date di svolgimento delle prove di ammissione ai corsi a numero chiuso. Si parte con Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi Dentaria in lingua italiana, in programma il 4 settembre 2012. Seguiranno Medicina e Chirurgia in lingua inglese, che si svolgerà il giorno dopo; poi sarà la volta dei corsi di laurea e di laurea magistrale a ciclo unico, direttamente finalizzati alla formazione di architetto, fissati per il 6 settembre. Il 10 settembre si svolgerà la prova per accedere a Medicina Veterinaria,. Chiuderanno le professioni sanitarie, la cui selezione nazionale è stata programmata per l’11 settembre.
Alessandro Giuliani

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