“Rispetto al dibattito sui test di accesso alla facoltà di medicina, non posso condividere chi elogia una modalità puramente nozionistica quale criterio per selezionare i migliori futuri medici. L’arte medica è fatta di studio, comprensione progressiva e di quelle competenze, anche linguistiche, che permettono la partecipazione alla comunità medica internazionale. Di più: come si può valutare con un test un aspetto fondamentale di chi ambisce a diventare medico, quale l’approccio con il malato? La valutazione psico-attitudinale dei futuri medici è un dato fondamentale e imprescindibile”. Lo dichiara la deputata e responsabile scuola e università di Forza Italia, Elena Centemero.
“Se una selezione ex ante è necessaria per offrire agli studenti una formazione di qualità, è anche vero che una programmazione del fabbisogno di medici sulla base di proiezioni eccessivamente rigide per ogni specialità rischia di disperdere troppe eccellenze, in Italia e all’estero. I test, quindi, andrebbero riformati, fissando anche degli standard di merito per poter proseguire il percorso universitario dopo il primo anno. E andrebbe progressivamente ampliato l’accesso programmato per permettere alle migliori studentesse e ai migliori studenti di diventare eccellenti medici”, conclude.
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