Sulle tasse universitarie, con l’adozione del nuovo Isee le peggiori previsioni sono confermate: a sostenerlo sono le associazioni studentesche.
Per gli studenti, è emblematico che i primi dati sull’importo totale della contribuzione degli atenei abbiano introdotto un sensibile aumento in confronto con quelli dello scorso anno accademico.
“I dati che provengono dall’ateneo pisano – afferma Alberto Campailla, portavoce di Link – Coordinamento Universitario – presentano un aumento dell’importo totale della contribuzione studentesca di ben 8,4 milioni rispetto al bilancio di previsione, per un totale di 53 milioni. L’importo totale delle tasse è aumentata del 18,8 %. Altro dato impressionante riguarda invece Padova dove in termini assoluti la contribuzione è aumentata di 6 milioni”.
“Anche i dati di Milano Bicocca confermano l’aumento della tassazione – aggiunge Campailla – per l’anno 2015/16 l’ammontare totale dei contributi previsti è di 38 milioni contro i 35,5 dell’anno 2014/15 con un aumento di ben 2,5 milioni. In realtà questo questo dato è al ribasso poichè l’università Bicocca ha attuato in questo ultimo anno una riforma della tassazione in senso progressivo. Se questo non fosse stato fatto l’aumento della contribuzione darebbe stato di ben 3,7 milioni di euro cioè pari al 10% in più”.
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Questi dati drammatici si inseriscono in un contesto tutt’altro che favorevole. Secondo i dati di Eurydice gli studenti esonerati dal pagamento delle tasse nel nostro paese sono solo il 12 %, in Spagna l’esenzione riguarda il 28% degli studenti, in Francia il 35% mentre il 40% in Croazia. Sempre gli stessi dati affermano che la media della tassazione in Italia è di 1200 euro, numeri molto diversi dal Belgio, ove la tassa massima varia da 600 a 890 euro, e dalla Germania dove la contribuzione media è di 50 euro.”
“Nonostante questi dati drammatici questo tema non è all’ordine del giorno della politica, sebbene siano state presentate già due proposte di legge sulla riforma della tassazione universitaria. Riteniamo dunque fondamentale riportare questo tema al centro del dibattito e lanciamo quindi una proposta sulla contribuzione studentesca – conclude Campailla – chiamandola Don’t Tax me now! In essa chiediamo un aumento della NO TAX AREA fino a 28000 euro di ISEE, che significherebbe esonerare circa 600’000 studenti, pari al 39% del totale, per un costo complessivo di circa 600 milioni. Chiediamo inoltre una tassazione progressiva e imponiamo una tassazione massima agli atenei definita a livello nazionale. Pretendiamo inoltre che la tassazione sia slegata dalla carriera universitaria e che sia più attenta a studenti disabili e studenti stranieri in difficoltà”.
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