Università: elezioni studentesche, altissimo l’astensionismo

Non hanno potere vincolante, il Miur ha sempre l’ultima parola. Ma prevalere comporta un potere non indifferente: avere la prevalenza tra il “Consiglio nazionale degli studenti Universitari” comporta, infatti, la rappresentanza di oltre un milione e mezzo di studenti accademici. Per questo c’è fermento per sapere come è andata. L’esito delle elezioni svolte il 12 e 13 maggio ancora è top secret: dalle associazioni di settore sono però iniziate a trapelare alcuni dati. Che poiché sono confermati da un po’ tutti gli schieramenti cominciano a costituire più di un’ipotesi.  
Ebbene, la maggior parte dei rappresentanti del ‘parlamentino’ studentesco è stata conquistata dalle liste di centro-destra: nel prossimo triennio dei 30 rappresentanti complessivi del Cnsu, 18 andranno a rappresentanti in linea con il programma del Governo.
Lo stesso schieramento di centro-destra si aggiudicherebbe pure i due posti di rappresentanza degli studenti che svolgono il dottorato e la specializzazione. Determinante, nella formulazione del nuovo assetto di forze studentesche, sarebbe stato l’esito positivo dei rappresentanti di Comunione e liberazione. Ha deluso invece, dopo aver riscosso a Roma ben 1.400 voti, il movimento neofascista Blocco studentesco che all’interno del Cnsu non avrà alcun rappresentante.
Alle liste di centro-sinistra o anti-governative rimarrà la magra consolazione di aver conquistato il maggior numero di voti: l’Udu, assieme a Liste di Sinistra e Democratiche, ha infatti riscosso quasi 54mila consensi complessivi. Contro un numero non molto superiore ai 40mila voti per il raggruppamento che fa faceva capo al Pdl. Questi ultimi però si sarebbero imposte per la netta supremazie al sud e la maggiore omogeneità di risultati a livello nazionale. Confermata, comunque, la scarsa adesione ai seggi (rimasti aperti il 12 e 13 maggio), quest’anno incentivata dall’esplicito invito a non votare rivolto da diversi raggruppamenti (come i Giovani comunisti e Link).
Un’ultima curiosità: da dieci anni questo genere di elezioni studentesche vengono pressoché disertate. A fronte di una popolazione studentesca di 1.550.000 iscritti, anche post-laurea, si presenta al voto circa il 10%: poco più di 100 mila studenti. Un po’ poco per chi vorrebbe cambiare il mondo con le idee.
Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Ma (a che) serve l’IA nella scuola?

Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “Educazione in Evoluzione” tenuta da Matteo Borri dal titolo: “Ma (a che) serve…

20/11/2024

Studenti-teppisti fotografano la terga dell’auto dei loro prof: l’obiettivo è accanirsi sulla carrozzeria? Parla la preside del liceo Salvemini di Bari

Vendicarsi con i docenti, considerati troppo severi, fotografando la targa della loro auto per poi…

20/11/2024

Da manager docente precario, immesso in ruolo a 63 anni dopo un decennio di supplenze: un caso non raro

Da qualche anno, soprattutto dopo la pandemia da Covid, assistiamo ad una crescita di casi…

20/11/2024

Autonomia differenziata: la bocciatura della Corte costituzionale

La Corte Costituzionale ha bocciato ben sette punti nevralgici della legge sull’autonomia differenziata tra cui…

19/11/2024

Bravate e reati: c’è una bella differenza

Frequentemente si confondono due termini: bravata e reato. In realtà si tratta di due situazioni ben…

19/11/2024

Violenza sulle donne, Valditara: è legata al narcisismo dei maschi ma è anche una conseguenza dell’immigrazione illegale

Continuano le prese di posizione sulle parole pronunciate dal ministro Valditara in occasione della inaugurazione…

19/11/2024