La quale aggiunge pure che la “sfida più alta” per il suo ministero sarà poi quella di “riformare il sistema di finanziamento dell’università e soprattutto eliminare questo sistema cervellotico di distribuzione dei fondi a vantaggio di uno trasparente e semplice”.
Carrozza sottolinea la necessità di intervenire sulla “situazione drammatica che ho trovato in termini di risorse per università e ricerca”. Ad esempio, afferma, “parliamo di fondi strutturali. Noi ora dobbiamo definire i nostri Pon e non è pensabile che nei piani operativi nazionali non investiamo almeno 3 miliardi in ricerca”, ma “è molto importante che Stato e regioni convergano”.
L’Italia, aggiunge, ha trascurato per troppi anni la ricerca ma “intanto è una questione culturale e quindi da oggi intendo utilizzare tutti i possibili strumenti di comunicazione, come la televisione, per far capire a tutti gli italiani l’importanza dell’investimento in ricerca”.
C’è poi il capitolo specializzazioni in medicina: “Ho trovato una situazione catastrofica sia sui test di ammissione, che nel 2014 saranno ad aprile, sia sulla formazione e la specializzazione” visto che si fanno “test di accesso per 10mila studenti di medicina e borse di studio per 2.500 specializzandi. Sto provando a trovare risorse nel campo del Fondo sociale europeo per sostenere la spesa”.