Che le iscrizioni all’Università fossero in calo si sapeva, ma che fossero in caduta libera non era di pubblico dominio. Invece il decremento è considerevole: nel corso del periodo 2003-2012 la percentuali di neo-diplomati si è ridotta di quasi il 17%.
Tanto che oggi, riporta l’Annuario Istat 2014, reso pubblico il 23 dicembre, poco più della metà dei giovani che prendono il diploma si iscrive all’università: nell’anno accademico 2012-2013, appena il 55,7%. Mentre nell’anno 2003-2004, appena nove anni prima, erano 72,6 gli immatricolati su 100 diplomati. Non c’è da meravigliarsi se poi, con questo andare, in Italia i laureati sono appena il 12,3% della popolazione.
Ma anche alle scuole superiori il gap rispetto agli altri Paesi moderni rimane alto: sempre secondo l’Istituto nazionale di statistica, in Italia ad aver raggiunto il diploma di maturità sono solo tre persone su dieci.
Il problema è che i giovani che non raggiungono il diploma della scuola media superiore o quello di laurea, sempre più spesso non sono assorbiti dal mercato del lavoro, ma vanno a riempire l’esercito di Neet che in Italia ha raggiunto dimensioni da record.
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