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Università, la Federico II ammette l’errore: gli studenti figli di invalidi non pagano

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L’università Federico II di Napoli continuerà a non far pagare le tasse a tutti gli iscritti con genitori disabili, anche con una percentuale di invalidità al di sotto del 100 per cento. Le rassicurazioni, dopo le denunce degli studenti dell’Udu dei giorni scorsi, sono arrivate direttamente dal rettore dell’ateneo campano, Massimo Marrelli. Il quale, durante un incontro con gli studenti, tenuto il 4 luglio, ha dichiarato che l’ateneo federiciano rimborserà tutti gli studenti che hanno già pagato le rette a cui era stata negata l’esenzione.
Alla fine, quindi, l’hanno spuntata gli studenti. Che avevano rivendicato l’attuazione della legge 118/71, che consente l’esenzione dalle tasse ai figli di genitori che percepiscono una pensione di inabilità. Una loro rappresentanza, assistita dal legale Salvatore Romano, presidente di Federconsumatori Napoli, ha ribadito la fondatezza di questo diritto.
Il rettore però non avrebbe avuto molto da obiettare. “Si tratta di un errore di segreteria – ha spiegato Marrelli – perché il consiglio d’amministrazione ha infatti deliberato affinché vi sia l’esenzione totale dalle tasse per gli studenti i cui genitori percepiscono una pensione di inabilità lavorativa cosi come previsto dalla legge“.
Secondo Giuseppe Sbrescia, coordinatore Udu Napoli, siamo di fronte ad “una storica vittoria, in un contesto sociale già difficile, in cui i diritti degli studenti e dei più deboli vengono troppo spesso violati“. A questo punto, Sbrescia esorta gli addetti ai lavori a diffondere “la notizia a tutti gli studenti che hanno ingiustamente pagato le tasse, per garantire a tutti di ottenere il rimborso, vigilando che sia poi garantita l’esenzione anche negli anni accademici successivi” e “affinché questa norma sia rispettata negli atenei di tutto il Paese“.