Attualità

Università, Manfredi: “Due fasi per la ripartenza. Da settembre ‘sistema misto’ per le lezioni”

“Il sistema universitario è stato in grado di rispondere alla domanda di formazione e si è comportato come una vera infrastruttura strategica del Paese”. 

Così il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, in audizione in commissione Cultura alla Camera, sulle iniziative per far fronte all’emergenza coronavirus.

Saranno due le fasi di restart negli atenei: una prima di completamento di questo semestre, fino a luglio, con attività individuali in presenza per la ricerca mentre verranno svolte on line tutte le attività collettive, ovvero le lezioni. Da settembre si avrà un modello misto, “avviando attività in presenza con un modello molto flessibile che possa essere adattato secondo le diverse realtà territoriali e l’affollamento dei diversi corsi di laurea”.

Manfredi, poi, snocciola i dati dell’attività a distanza: “È in corso un monitoraggio delle attività e i dati sono estremamente incoraggianti – ha spiegato il ministro – nell’ultima ricognizione, la totalità degli atenei garantiva l’offerta e ha assicurato il 94% dei corsi. Fino al 20 marzo sono stati svolti con modalità a distanza 71mila esami di profitto e 26mila studenti si sono laureati con accesso di 1,2 milioni di studenti, che rappresentano più dell’80% degli studenti universitari. da alcune statistiche è emerso che in alcuni casi la frequenza è stata superiore rispetto a quella che si aveva in Aula. Questo è avvenuto con uniformità nazionale, senza differenze tra nord centro e sud”.

Una criticità è stata legata al digital divide, “abbiamo avuto problemi di accesso, soprattutto da parte di chi era collocato nelle aree interne, con alcuni picchi al Mezzogiorno d’Italia”, ha aggiunto il ministro.

Poi annuncia: “Ho emanato pochi minuti fa il primo decreto applicativo per Medicina e chirurgia, concordato con la Conferenza rettori e i presidi delle facoltà di Medicina, che consentirà agli atenei di poter agire per riconoscere le attività di tirocinio in questa fase di transizione ed evitare danni alla platea di studenti che non ha potuto svolgere tirocini. Altri decreti riguarderanno interventi di aggiustamento relativi alle attività di laboratorio e alle attività tecnico pratiche per il completamento dell’anno accademico per fare in modo che le limitazioni formali possano essere superate”.

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